Da quasi tre anni l’Azienda speciale che amministra di fatto l’acqua pubblica, prossima al dissesto finanziario, attende un Presidente, un Cda, un Direttore generale e un piano di riordino. Il MoVimento 5 Stelle Molise presenta una mozione urgente che disegna la exit strategy e che vuole veder chiaro nel couso delle strutture acquedottistiche per la realizzazione di impianti idroelettrici privati
Sospendiamo e riesaminiamo le istanze di concessione idroelettrica ai privati che non garantiscono guadagni adeguati e valutiamo se è opportuno rinnovare quelle trentennali in fase di scadenza, relative alle tre centrali idroelettriche a valle della diga del Liscione, spingiamo il Collegio sindacale dell’Ente a fare chiarezza sulla situazione contabile, acceleriamo sulle nomine dei vertici e affidiamo al nuovo Direttore la redazione di un piano industriale di rilancio.
Nel 2015 la Regione aveva deciso di riformare l’Azienda sotto lo slogan del taglio dei costi ma, di fatto, destituì solo il Consiglio d’amministrazione e il suo Presidente, nominando un Commissario straordinario che ancora oggi esercita pieni ed esclusivi poteri. Costi, debiti e crediti dell’Ente continuano ad aumentare in attesa di un vero e proprio riordino.
Ad oggi sono in atto una serie di concessioni, autorizzate o in fase di autorizzazione, e molte altre istanze di concessione, che riguardano mini e micro impianti idroelettrici realizzati o da realizzare su condotte idriche o acquedotti, alimentati proprio dalle reti in carico alla gestione di Molise Acque e che, secondo noi, necessiterebbero quantomeno di un riesame sulla convenienza economica. In pratica si stanno utilizzando strutture pubbliche a esclusivo beneficio di soggetti privati, nonostante un piccolo corrispettivo a favore dell’Ente.
Parliamo principalmente e più specificamente delle sei prossime concessioni alla Moliseidro Srl e di una, già attiva, concessa per 30 anni alla Hydrowatt Lombardia Srl per l’utilizzo di opere, impianti e beni immobili di proprietà regionale, prevedendo la realizzazione di impianti idroelettrici all’interno degli acquedotti e dei serbatoi dei Comuni. La concessione alla Hydrowatt riguarda il serbatoio di acqua potabile “Cese Basso” nel Comune di Campobasso, un’autorizzazione concessa dalla ex Giunta revocando e quindi scavalcando la Determinazione dirigenziale n. 7063 del 01-12-2015 del Servizio regionale che esprimeva parere non favorevole.
La serie di criticità evidenziate dalla determina che, di fatto, rigettava inizialmente l’istanza, riguarda ovviamente tutti questi tipi di impianti che prevedono un couso delle strutture acquedottistiche. E cioè il rischio di una modifica dello stato dei luoghi e delle portate idriche, l’esigua capacità produttiva dell’impianto e il guadagno minimo riconosciuto all’Ente gestore (il 15% del valore della produzione di energia elettrica) considerando che nella gestione del patrimonio pubblico va salvaguardato, come prioritario, il principio generale di redditività e di convenienza economica, configurandosi, in caso contrario, un depauperamento e, dunque, un danno patrimoniale per l’ente.
Se proprio dobbiamo farli, che sia Molise Acque stessa a investire su questo tipo di impianti e beneficiare quindi direttamente degli introiti derivanti dalla produzione di energia, come d’altronde è previsto espressamente nel Piano energetico regionale che dovrebbe essere il documento guida dell’amministrazione.
Insomma, lo ripetiamo, Molise Acque è senza una figura fondamentale come quella del Presidente, senza Cda, senza un piano di riordino ed è alle prese con una giungla di concessioni per mini impianti dalla scarsa redditività. A questo aggiungiamo che l’Azienda, nonostante vanti crediti nei confronti dei Comuni per la fornitura d’acqua, è indebitata fino al collo proprio per costi energetici nei confronti sia di Enel Energia che della società Hera Comm, le società che hanno gestito il servizio di salvaguardia per il territorio molisano.
La situazione, quindi, è abbastanza drammatica. Ieri il portavoce M5S in Consiglio regionale, Fabio De Chirico, ha informato ufficialmente la III Commissione, competente in materia, del contenuto della mozione.
Chiediamo al governatore Donato Toma di sospendere e riesaminare con urgenza le istanze in corso, pervenute alla Regione in merito a tutte le attività di produzione idroelettrica, su strutture e reti di proprietà regionale gestite da Molise Acque. Parliamo soprattutto delle sei istanze di concessione presentate dalla società privata Moliseidro Srl che non garantirebbero un adeguato guadagno, che anzi rischiano di provocare un danno patrimoniale ad un ente regionale che già soffre di pesanti deficit gestionali. Anche perché, nell’ambito della concessione tra azienda e privato, sono previste attività di controllo e gestione da parte di Molise Acque che le toglieranno ulteriori risorse.
La Regione deve anche chiedere al Collegio sindacale dell’Azienda di fornire informazioni urgenti circa la situazione contabile di Molise Acque, lo stato attuale dei rendiconti economico-finanziari approvati e la ricognizione di tutte le richieste idroelettriche su strutture acquedottistiche di proprietà regionale ad essa affidate in gestione, sia di quelle in corso sia quelle già concesse sia quelle in fase di rinnovo.
Allo stesso tempo la Regione deve valutare l’opportunità di rinnovare le tre concessioni trentennali a scopo idroelettrico, relative a tre grandi impianti a valle della diga del Liscione.
Infine, attendiamo il rinnovo della governance dell’Azienda come sembra sia stato avviato, quindi la costituzione del nuovo Consiglio di amministrazione, e affidiamo al suo Presidente l’elaborazione del nuovo business plan che illustri strategia e obiettivi di un’azienda che ha grandi potenzialità, ma che soprattutto ha bisogno di un piano di risanamento economico immediato e concreto.