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Bilancio, M5S unica opposizione in Consiglio

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Una nottata da tragicommedia: il Pd perde pezzi, Iorio e Frattura si azzuffano per una spy-story, il centrodestra abbandona l’aula e il Movimento 5 Stelle resta l’unica opposizione in un Consiglio allo sbando. Volevamo far risparmiare soldi ai cittadini e togliere altri privilegi alla Casta, ma anche questa volta la maggioranza si è voltata dall’altra parte

Doveva essere l’appuntamento dell’anno, quello in cui si decidono risorse, progetti, servizi, ma soprattutto dove si decide il futuro di centinaia di famiglie. È risultato l’ennesimo teatrino.

La seduta del Consiglio regionale dedicata al Bilancio si è aperta con una notizia: Michele Petraroia ha abbandonato la nave impazzita del Pd. Frattura ha fatto finta di niente, anzi ha battagliato con Iorio su un presunto caso di spionaggio in tema sanitario. Succede anche questo in Consiglio regionale: un documento ufficiale destinato dall’Asrem alla Regione che finisce prima nelle mani di un consigliere di minoranza. Ma non è tutto.

In serata è spuntato un ordine del giorno sempre in tema Sanità, che rappresenta l’ennesima prova di forza del governatore sulla commistione pubblico-privato. Un documento che in due paginette scritte al volo chiedeva di “conferire” al Presidente della Regione il potere di nominare 4 consiglieri di amministrazione della Fondazione Giovanni Paolo II sui cinque totali. Il Movimento 5 Stelle a questo gioco non si è piegato, non condividendo né il merito, né il metodo. Antonio Federico e Patrizia Manzo non hanno partecipato al voto. Alle quattro del mattino, poi, è spuntato un emendamento che ha abrogato il vecchio piano sanitario regionale ancora in vigore: in poche ore, quindi, la maggioranza ha fatto ciò che non è riuscita a fare per mesi e mesi.

A notte fonda si è cominciato a parlare di Bilancio, quando il centrodestra aveva abbandonato l’aula da ore. Così il Movimento 5 Stelle è rimasto l’ultimo baluardo a lavorare per frenare la deriva, facendo saltare il “piano” di giunta e maggioranza. Frattura e company prima hanno dato solo qualche giorno di tempo al Consiglio per vagliare il documento più importante dell’anno, poi hanno pensato che in Aula tutto si sarebbe risolto in poco tempo e senza fatica. Il Movimento 5 Stelle, invece, ha presentato oltre quindici emendamenti battagliando su ognuno di essi. Proposte su varie materie: dalla legge per l’editoria agli abnormi stipendi dei consiglieri regionali (eccetto due). Spese assurde che abbiamo sempre contestato. Inoltre abbiamo chiesto di evitare la costituzione di un comitato consultivo negli appalti pubblici che si sostituisce all’Autorità Nazionale Anticorruzione e che favorisce l’ingerenza della politica in un settore delicato. Ci siamo scagliati contro la finta semplificazione amministrativa che introduce nuove norme ignorando una legge regionale già esistente che andrebbe semplicemente applicata

Poi le pensioni. Un nuovo sistema di previdenza dei consiglieri serviva, ma un amministratore non può avere una pensione che un cittadino può soltanto sognare: la logica lo suggerisce, la realtà ce lo impone. Per questo, già mesi fa, proprio in tema costi abbiamo presentato un esposto alla Corte dei Conti e per questo, ieri notte, in tema pensioni abbiamo presentato il nostro emendamento chiedendo di azzerare il contributo dei cittadini e di rendere possibile la rinuncia del consigliere alla propria quota.

Giunta e maggioranza si sono girati dall’altra parte, voltando le spalle ai cittadini. Ancora una volta. Ma in una cosa non sono riusciti: volevano evitare il confronto svilendo gli interessi dei cittadini, invece se la sono dovuta sudare fino alle 7 del mattino.
Noi non ci arrendiamo. Siamo stati, siamo e saremo sempre al nostro posto a combattere.
Un ultima cosa: la prossima volta rivotateli.

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3 commenti

  1. Pingback: Bilancio, M5S unica opposizione in Consiglio | soluzione5stelle.com tutte le notizie m5s

  2. giuseppe miniello Il

    Il sistema di malagestione nei confronti dei cittadini non ha confini definiti, e cosa peggiore sono quelli che affidano la fiducia della gestione a ladri conclamati per il loro comportamento.