MoVimento 5 Stelle Molise

Acqua: priorità a dispersioni e costi energetici, per evitare il collasso

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Il Molise, nonostante il calo delle sorgenti, è ancora ricco d’acqua. Ma rischia seriamente di assistere inerme al collasso del sistema idrico se non si interviene in fretta per ridurre le dispersioni e gli enormi costi energetici che gravano sull’Azienda speciale Molise Acque. La partecipata regionale che gestisce gli impianti di captazione e sollevamento, quelle strutture indispensabili affinché arrivi l’acqua nelle case dei molisani e non solo. Con l’obiettivo di continuare a studiare l’argomento e affrontarlo a 360 gradi, abbiamo fatto visita alla principale sorgente del Matese, quella di Riofreddo.

di Angelo Primiani

Il Molise, nonostante il calo delle sorgenti, è ancora ricco d’acqua. Ma rischia seriamente di assistere inerme al collasso del sistema idrico se non si interviene in fretta per ridurre le dispersioni e gli enormi costi energetici che gravano sull’Azienda speciale Molise Acque. La partecipata regionale che gestisce gli impianti di captazione e sollevamento, quelle strutture indispensabili affinché arrivi l’acqua nelle case dei molisani e non solo. Con l’obiettivo di continuare a studiare l’argomento e affrontarlo a 360 gradi, abbiamo fatto visita alla principale sorgente del Matese, quella di Riofreddo.

Un luogo dal grande potenziale anche turistico, dove abbiamo potuto constatare ancora una volta quanto il Molise sia ricco della risorsa più preziosa in assoluto: l’acqua. Al momento, dalla sorgente vengono captati circa 1.600 litri di acqua al secondo: nonostante si tratti del minimo storico raggiunto dalla sorgente, è comunque una quantità enorme di acqua, a tal punto da rifornire gran parte del Molise oltre alla Campania. Basti pensare che nei periodi di massima capacità, la sorgente può arrivare fino a 3.000 litri al secondo, un flusso che dipende fortemente dalle precipitazioni, specialmente dalle nevicate.

Tuttavia, il vero paradosso riguarda i costi energetici. Attualmente, Molise Acque deve sostenere spese enormi per alimentare gli impianti. Impianti molto energivori che attingendo dal Pnrr e altri fondi potrebbero essere resi più efficienti e sostenibili, tanto da abbattere i costi anche fino a un terzo del totale. Parliamo di tanti, tantissimi soldi. Per fare solo un esempio, i motori che alimentano la centrale di sollevamento di Santa Maria delle Macchie, dove vengono sollevati circa 800 litri al secondo che servono a rifornire quasi la metà dei comuni del Molise, assorbono circa 5.000 kilowattora, l’equivalente di quasi 2.000 case, generando costi di gestione pari a 700mila euro al mese, che durante il periodo del Covid hanno toccato cifre impressionanti, fino a 2 milioni di euro mensili. È evidente che, oltre alla questione idrica, occorre affrontare quindi il tema della sostenibilità energetica del sistema: solo così è possibile evitare il rischio che collassi. Altro tema cruciale, come ho già avuto modo di dire tante volte dentro e fuori il Consiglio regionale, riguarda le dispersioni. Ci sono centri della nostra regione dove a causa di una rete logora e degli allacci abusivi, ogni giorno viene persa acqua per l’equivalente di 1.500 autobotti. È inammissibile. Perciò continuo a dire in tutte le sedi che è urgente intercettare ogni fonte di finanziamento per rendere la rete più moderna ed efficiente.

Tutti argomenti che ho intenzione di mettere al centro di un disegno di riforma complessivo del sistema idrico regionale su cui sto lavorando nella speranza che la maggioranza possa accoglierlo anche solo parzialmente, nell’esclusivo interesse della collettività. I cortocircuiti di competenze e comunicazione tra i vari player del settore sono evidenti. Perciò bisogna rendere tutto più snello e funzionale, e bisogna valorizzare le maestranze che da anni garantiscono che arrivi l’acqua nelle case dei molisani.

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