Il Molise ha perso la prima tranche dei fondi del Pnrr, dedicati a progetti per migliorare i servizi fognari e la depurazione delle acque, perché non ha rispettato il termine – fissato per settembre 2021 – per la costituzione degli organi dell’Egam e per l’affidamento del Servizio idrico integrato. Ora abbiamo tempo fino a giugno 2022 per adempiere a questi impegni, altrimenti rischiamo di perdere anche il 30 per cento residuale dei fondi. Questo ed altri temi erano al centro del Consiglio monotematico di ieri, che abbiamo fortemente voluto per non sprecare la nostra più grande ricchezza: l’acqua delle nostre fonti. Il Consiglio ha approvato tutte le nostre mozioni. Ora però bisogna dar seguito agli impegni presi e invertire davvero la rotta.
Troppi gli errori commessi sulla gestione del nostro ‘oro blu’
Lo stato del sistema acqua in Molise finora ha messo in mostra l’incapacità di gestire e programmare la risorsa, ma anche quella di fornire servizi ai cittadini. Senza troppi giri di parole, oggi è stato lo stesso presidente Toma ad ammettere gli errori commessi finora. La Regione ha perso la possibilità di accedere al 70% delle risorse messe a disposizione dal Pnrr per progetti già presentati come cruciali: gli investimenti nelle fogne e nei depuratori, carenti in gran parte del territorio, dalla costa al capoluogo.
Ma c’è tanto altro. In Molise non si conoscono i progetti per gli interventi sul sistema idrico. Non si conoscono i progetti presentati dalla Regione al Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibile in merito agli interventi per ammodernare e migliorare sia le reti di distribuzione sia i sistemi di monitoraggio della rete idrica. In altre parole: sprechiamo troppa acqua e non siamo in grado di porre un freno al problema. Allo stesso tempo, non è ancora stata costituita la Consulta per il servizio idrico integrato. Questa ha il compito di favorire la partecipazione dei cittadini, delle associazioni dei consumatori e degli utenti finali nelle decisioni che riguardano la gestione del nostro ‘oro blu’.
Giunta poco trasparente: di acqua si parla sempre e solo grazie al nostro stimolo
C’è poi un problema di trasparenza. Secondo la legge, la Giunta regionale ha l’obbligo di relazionare il Consiglio sullo stato dell’arte della gestione idrica. Ma è solo grazie al continuo stimolo delle opposizioni se il tema torna ciclicamente in discussione. È lo stesso governo nazionale a sottolineare i gravi ritardi nel percorso verso l’affidamento del Servizio idrico integrato che, ricordiamo, va portato a termine entro giugno 2022. In pratica entro quella data tutti i cittadini molisani dovranno avere un gestore unico e, soprattutto, tariffe uguali. Non è possibile creare disparità di trattamento su un bene primario come l’acqua, ma attualmente abbiamo tariffe molto differenti tra un comune e l’altro.
Ufficialmente, non si conosce l’orientamento dell’Esecutivo circa la modalità di affidamento dello stesso servizio, a parte qualche dichiarazione in tv dello stesso Toma. I sindaci avranno un ruolo determinante nell’affidamento della gestione del Servizio idrico, così come potrebbe essere centrale il ruolo di Molise Acque.
Nostre proposte approvate solo primo passo, ma sia chiaro: per noi l’acqua dev’essere pubblica
Noi non abbiamo dubbi, siamo per l’affidamento ad una società pubblica, come richiesto dagli stessi cittadini nel referendum del 2011. Ora un primo passo è stato compiuto: con le mozioni approvate in Consiglio, si dovrà accelerare con l’istituzione della Consulta e comunicare tempestivamente all’Aula i percorsi intrapresi nell’affidamento del Servizio idrico integrato.
C’è poi il tema delle centrali idroelettriche, affidate da circa trent’anni ai privati e che generano, per quei privati, milioni di euro ogni anno. La stessa Molise Acque, dopo diversi atti proposti in Consiglio dal M5S, aveva dichiarato di essere pronta a gestire direttamente le centrali. Oggi finalmente anche la maggioranza ci ha dato ragione: con la nostra mozione chiediamo che si predisponga la gestione pubblica delle tante centrali idroelettriche diffuse sul territorio molisano. E chiediamo che si preveda il potenziamento delle stesse, lo sviluppo di nuove centrali o l’acquisto di nuove tecnologie, con investimenti da inserire tra i progetti candidati ai fondi del Piano di ripresa e resilienza.
Il Molise soffre la sete ma cede acqua a cinque regioni senza riceverne da nessuno
Più prossima è invece la scadenza per la pianificazione del futuro ciclo di gestione dell’acqua, che regola anche i rapporti tra le regioni del distretto idrografico dell’Appennino meridionale. Il Molise è in una situazione paradossale: siamo l’unica regione del bacino meridionale a cedere acqua a ben cinque altre regioni e a non riceverne. Un’occasione per fare chiarezza quindi sulla decennale questione delle acque dell’invaso di Occhito che, paradossalmente, soddisfano esclusivamente i fabbisogni idrici della Capitanata. Sarà necessario prevedere delle adeguate compensazioni.
Il Molise soffre la sete persino nelle zone naturalmente dotate di abbondanti corsi d’acqua, a causa di una gestione insufficiente e inefficiente. Ora, grazie all’approvazione delle nostre quattro mozioni, la Regione sa come muoversi per tutelare la risorsa acqua e metterla a disposizione della comunità.
Ma non c’è un minuto da perdere.