La drammatica combinazione tra condizioni climatiche e aumento dei prezzi rischia di dare il colpo di grazia al settore agricolo, soprattutto nelle aree interne del Paese. Contro questa crisi di sistema, occorrono interventi immediati.
La Regione e il Governo nazionale, per quanto di competenza, devono intervenire al più presto per eliminare le accise e l’Iva sia sul gasolio, sia sulle benzine agricole. Insomma, servono provvedimenti mirati con cui calmierare i costi anche di logistica e trasporti.
Al tempo stesso bisogna accelerare sul fronte delle bollette con interventi che si aggiungano all’azzeramento degli oneri di sistema e al credito d’imposta già prorogati nel decreto “Aiuti bis”.
Oltre a tutto ciò, anche istituzioni e amministratori devono fare la propria parte puntando sulle produzioni agricole di qualità, facendo rete e mettendo in campo progetti realizzabili.
Un esempio su tutti dovrà essere l’ampliamento del comprensorio irriguo che unisce Molise e Campania, sui versanti Venafro-Caserta. Un progetto che lanciai anni fa quando presiedevo il Consorzio di Bonifica di Venafro e che oggi, mi auguro, possa vedere la luce in tempi rapidi.
Parliamo di un nuovo sistema che garantisce l’irrigazione a circa 5000 ettari di terreno nell’alto Casertano con ricadute positive sull’agricoltura e l’allevamento dell’intera area. Dopotutto l’idea progettuale incontra i favori di amministratori e agricoltori, dimostrando che chi lavora fattivamente per lo sviluppo dei territori ha il dovere di lasciare tracce utili per il futuro.
Per concretizzare il progetto strategico nel migliore dei modi, inutile ribadire che serve un percorso veloce, sia sul piano burocratico che istituzionale.
In questo senso il comprensorio irriguo non può essere autofinanziato dai soli consorziati. Infatti, prima di divenire operativo è necessario definire e assegnare i finanziamenti pubblici ad esso dedicati in considerazione della valenza interregionale dell’iniziativa.
Non da ultimo, gli amministratori del Consorzio di bonifica di Venafro e il Collegio sindacale, in qualità di controllori, dovranno esprimersi prima sulla fattibilità tecnico-economica dell’opera e poi su quella finanziaria, per non gravare con debiti sulle spalle di un Ente ormai risanato.
Tornando alle istituzioni, la Regione Molise dovrà assicurare il progetto con una delibera unitamente alla Regione Campania: solo unendo professionalità, competenze, risorse e obiettivi, sarà possibile risollevare il comparto agricolo.