Cittadini, associazioni e politica si sono mobilitati per la cancellazione del provvedimento dell’ex dg dell’Asrem che avrebbe privato l’ospedale di Isernia del dottor Giovanni Vigliardi. Una professionalità importante che dopo le proteste della comunità isernina, per fortuna, resta al suo posto nel reparto di Chirurgia del Veneziale. Ma le buone notizie, sul fronte sanità, purtroppo si esauriscono qui. L’ultima randellata sul già martoriato servizio sanitario della regione arriva ai danni della comunità di Venafro. Ancora una volta.
di Vittorio Nola
La novità delle ultime ore è la demedicalizzazione del servizio notturno del 118, ulteriormente depotenziato dalla mannaia dei tagli. A farne le spese è quel Ss. Rosario già sprovvisto di reparti e servizi e privo di un punto di primo intervento h24 che possa garantire assistenza immediata a chi ne ha bisogno. Dall’8 aprile, sulle ambulanze del turno notturno viaggeranno solo autista, infermiere e soccorritore. Senza medico a bordo.
La cittadinanza è allarmata
È una decisione che allarma comprensibilmente la cittadinanza, già penalizzata da una serie di decisioni scriteriate del commissario Toma e dei vertici dell’Asrem, che hanno colpevolmente depotenziato l’ospedale di Venafro, prosciugandolo dei suoi servizi essenziali. Un’ulteriore pagina buia nella storia della sanità regionale, che ci lascia precipitare sempre più in basso nei livelli di assistenza ai cittadini, tra amnesie generali di cui l’amministrazione comunale delle ultime legislature è testimone.
Venafro è incapace di fare sistema e si sveglia dal torpore solo in occasione delle competizioni elettorali.
Pronti a sostenere qualsiasi soluzione di buonsenso
In ogni caso, al Comitato Ss. Rosario e al suo Presidente Gianni Vaccone, ultimo baluardo a presidio della tutela di un diritto inalienabile come quello della salute, va tutta la nostra solidarietà e la promessa che lo affiancheremo in ogni tipo di manifestazione pubblica che vorrà intraprendere.