L’apicoltura non deve essere considerata solo un’attività amatoriale ma deve rappresentare una concreta opportunità di reddito e sviluppo, soprattutto per i nostri giovani. Ecco perché ho portato il tema in Consiglio regionale, sottolineando alcune cose che a mio modo di vedere non sono più rinviabili per la tutela del settore, e l’Aula ne ha riconosciuto la bontà approvando le mie proposte all’unanimità.
Per consentire agli apicoltori molisani di fare davvero impresa è importante innanzitutto che la Giunta tenga conto di alcune azioni da intraprendere il più presto possibile. L’ho sottolineato nell’ultima seduta di Consiglio regionale con un ordine del giorno approvato all’unanimità.
Mi riferisco innanzitutto al fatto che la Regione debba tenere in conto il ruolo dell’apicoltura nel Programma di sviluppo rurale di prossima programmazione, magari con appositi bandi o equiparando le aziende apistiche agli altri allevamenti zootecnici, sia nella fase di accesso ai bandi che nella fase istruttoria delle graduatorie per l’attribuzione dei punteggi.
Ma non solo. È ora che la Regione faccia anche un altro passo: predisporre una nuova legge regionale in materia. Solo così possiamo superare quella vecchia e dare finalmente la giusta importanza alle esigenze di sviluppo dell’apicoltura.
Il settore necessita di sostegni concreti. Perché l’apicoltura è un’attività nevralgica non solo per ragioni produttive ed economiche, ma anche per l’equilibrio che ne deriva per ecosistema e biodiversità.
È prerogativa della Regione quindi incoraggiare la crescita imprenditoriale delle aziende apistiche. Le soluzioni ci sono. Basta metterle in pratica.