“Il primo articolo della legge approvata oggi titolata “Norme urgenti per l’ulteriore riduzione dei costi della politica” sulla abrogazione dell’art.7 è qualcosa che noi chiediamo a gran voce al Consiglio già dal 22 luglio quando durante l’approvazione della legge 10 abbiamo presentato il nostro primo emendamento abrogativo. Poi ci sono state tante nostre dichiarazioni, tanti tentativi di andare in quella direzione creando azioni concrete sin dall’inizio del nostro mandato. Quindi siamo contenti che si sia messo un punto a questa questione, però abbiamo colto l’occasione, visto che il senso del provvedimento è quello di ridurre i costi della politica, per cercare di intervenire in maniera un poco più incisiva. Abbiamo presentato un emendamento in tal senso cercando di ridisegnare quello che è il trattamento economico omnicomprensivo e cioè l’indennità di carica, di funzione e il rimborso esercizio del mandato. Questo per cercare di evitare quelle situazioni che hanno portato me, come consigliere e capogruppo, a ritrovarmi un aumento della busta paga piuttosto che una riduzione. Ma il nostro emendamento è stato respinto, eppure era correlato al DL 174 che detta le linee generali. La ulteriore riduzione citata quindi, attraverso l’abrogazione dell’art. 7, non è altro che prima riduzione. Ci troviamo sconcertati sulla richiesta di abrogazione del difensore civico che è arrivata all’ultimo momento nella commissione come emendamento perché l’organismo in questione è una figura di garanzia a tutela del cittadino soprattutto rispetto alle carenze, agli abusi e i ritardi della P.A.”
E’ quanto dichiarato dal consigliere regionale, Antonio Federico, in merito alla approvazione della legge “urgente” sulla riduzione dei costi della politica. Tra gli altri emendamenti presentati anche quello all’articolo relativo ai finanziamenti per il funzionamento del gruppo misto “perché lo consideriamo non conforme alle linee dettate dal DL 174, per l’art 2 comma 1 lettera (f che cita che la Regione deve definire l’importo dei contributi in favore di gruppi consiliari, esclusa in ogni caso la contribuzione per gruppi composti da un solo consigliere, salvo quelli che risultino così composti già all’esito delle elezioni”
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