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Automotive, immobilismo del centrodestra porta il settore al collasso

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Preoccupa sempre più l’evoluzione della crisi della Gigafactory di Termoli e del settore automotive in Italia. Mentre prosegue il nostro impegno con proposte concrete per sbloccare l’impasse e garantire un futuro sostenibile per l’industria automobilistica e soprattutto per i lavoratori, il centrodestra continua a dimostrare immobilismo e contraddizioni. Non è più il momento delle divisioni e dei giochi di forza ma serve un’azione congiunta di tutte le forze politiche e le istituzioni.

di Roberto Gravina

La crisi della Gigafactory di Termoli e dell’industria automobilistica italiana è complessa e richiede un’attenzione particolare da parte di tutte le istituzioni coinvolte. Abbiamo presentato una mozione in Parlamento lo scorso 20 settembre, a firma della Vicepresidente Chiara Appendino, con richieste specifiche e mirate, tra cui il trasferimento del tavolo automotive presso Palazzo Chigi, la creazione di nuovi ammortizzatori sociali e un piano per garantire investimenti stabili, come il sostegno alla Gigafactory di Termoli.

La mozione parlamentare chiedeva inoltre di condizionare i finanziamenti pubblici alla creazione di posti di lavoro stabili e di promuovere un ricambio generazionale con nuove assunzioni, oltre a spingere Stellantis a portare in Italia la progettazione e la produzione di nuovi modelli di massa.

Le contraddizioni del presidente Roberti

Tutto questo dimostra come, fin da subito, ci siamo impegnati in prima linea nel proporre soluzioni concrete, a differenza del governo regionale che sta gestendo questo momento di crisi con contraddizioni e immobilismo. A tal proposito, recentemente, il presidente Roberti ha dichiarato la necessità dell’intervento dello Stato nel capitale di Stellantis, una proposta che abbiamo avanzato noi qualche mese fa, attraverso una mozione portata in Aula che venne bocciata dallo stesso Roberti perché ritenuta “inutile”. Eravamo e siamo consapevoli che oggi, un pur auspicabile ingresso dello Stato in Stellantis sia davvero improbabile, ma sorprende l’atteggiamento contradditorio dello stesso Presidente che oggi  riprende in fotocopia la nostra proposta, facendone argomento di propaganda anche con i sindacati.

Dopo mesi di ostentata sicurezza e rassicurazioni, ora assistiamo a una capriola retorica, con improvvise preoccupazioni che emergono troppo tardi. Le foto di famiglia al MIMIT non sono bastate a risolvere i problemi: occorrono azioni concrete per garantire che la Gigafactory a Termoli diventi realtà.

Continua, invece, il nostro impegno per avviare una trattativa con Stellantis

Non è più il momento delle divisioni o dei giochi di forza. Serve un’azione congiunta tra tutte le forze politiche e le istituzioni, a partire dai rappresentanti regionali, per riportare la questione all’attenzione del governo con proposte solide e condivise. Abbiamo bisogno di politiche industriali di lungo termine che garantiscano la competitività della nostra filiera e la protezione dei posti di lavoro.

Intanto il nostro impegno continua: presenteremo mozioni in tutte le Regioni per sollecitare il governo Meloni a intervenire con urgenza, con l’obiettivo di istituire un tavolo permanente presso Palazzo Chigi e avviare immediatamente una trattativa con Stellantis per salvaguardare l’occupazione e gli investimenti produttivi in Italia.

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