Il Paese rischia di incorrere in una procedura d’infrazione per quanto riguarda le concessioni demaniali. Una situazione grave, dovuta all’immobilismo del centrodestra e del Governo Meloni, che destabilizza le imprese balneari che si ritroverebbero, loro malgrado, a violare la legge. Finora solo promesse vuote che stanno trascinando il settore verso una crisi profonda.
Il presidente Mattarella ha inviato una serie di osservazioni alla premier
La direttiva Bolkestein, a suo tempo votata anche dall’Italia, è stata emanata nel 2006, ma dopo essere stata presentata nel febbraio 2004. Ha quindi compiuto 20 anni, un arco di tempo vastissimo in cui, come nazione, abbiamo accumulato un forte ritardo sull’applicazione della direttiva, fino a ridurci a dover agire in emergenza e in emergenza le cose vengono affrontate male.
Basti pensare come lo stesso Capo dello Stato Mattarella, nel promulgare il 30 dicembre 2023 la legge annuale per il mercato e la concorrenza, ha inviato ai presidenti delle Camere e alla premier una lettera di osservazioni nella quale sottolinea “i profili di contrasto con il diritto europeo” rilevando come siano “indispensabili, a breve, ulteriori iniziative di Governo e Parlamento”. La sostanza dei rilievi presidenziali si concentra ancora una volta sul deficit di concorrenza e l’uso delle proroghe che sta provocando libere interpretazioni a livello locale. Il Quirinale in particolare, in quel caso, osserva, “i criteri generali per il rilascio di nuove concessioni sono restrittivi della concorrenza in entrata e favoriscono, in contrasto con le regole europee (direttiva Bolkestein), i concessionari uscenti”.
Il ddl Concorrenza rappresentava un importante punto di equilibrio
Tutti ricorderanno come nel 2022, il MoVimento 5 Stelle diede il proprio apporto fondamentale per una riforma cruciale delle concessioni demaniali attraverso il ddl Concorrenza, trovando un equilibrio tra le esigenze delle imprese, dello Stato e dei lavoratori. Le gare pubbliche previste dal 2024, con indennizzi per i nuovi concessionari, tutele per le imprese familiari, revisione degli attuali canoni e garanzie per i lavoratori stagionali, rappresentavano una soluzione innovativa e sostenibile. Questo pacchetto normativo fu approvato anche dalla Lega e da Forza Italia.
Tuttavia, una volta al Governo, questi partiti hanno disatteso gli impegni presi, generando il caos attuale. La trattativa inconcludente del Governo Meloni con l’Unione Europea non ha portato risultati, mentre Fratelli d’Italia ha persino sollevato un conflitto di attribuzione contro il Consiglio di Stato che ha dichiarato illegittimi migliaia di rinnovi delle concessioni effettuati dai comuni, bloccando gli investimenti e ritardando l’avvio delle attività balneari per la stagione estiva.
L’attuale Governo ha fallito: il settore è paralizzato
La direttiva Bolkestein dell’Unione Europea richiede che le concessioni balneari siano messe a bando pubblico, per garantire trasparenza e concorrenza. L’attuale governo ha fallito nel trovare una soluzione efficace, creando un clima di incertezza che paralizza il settore. Questo comportamento irresponsabile non solo danneggia le imprese e i lavoratori, ma mette a rischio uno dei pilastri della nostra offerta turistica. Meloni, con promesse vuote agli imprenditori, sta trascinando il settore verso una crisi profonda. È essenziale che il Governo si assuma le proprie responsabilità e agisca immediatamente per ripristinare un quadro normativo stabile e giusto.
In Molise, il 16 gennaio scorso, la maggioranza di centrodestra ha approvato una mozione a sostegno delle imprese balneari locali, chiedendo al governo di tutelare gli attuali concessionari. Quello che già da allora apparve a tutti come un atto vuoto e indirizzato solo a ottenere un consenso elettorale a breve termine, in questi mesi si è confermato tale, non producendo di fatto alcunché.
Il rischio concreto allo stato attuale è invece molto più serio, visto che ci sarebbe la possibilità di incorrere in una procedura d’infrazione. Uno stato di cose che destabilizza le stesse imprese balneari che, per l’immobilismo del Governo Meloni, si ritroverebbero loro malgrado a violare la legge.
Serve una riforma equa delle concessioni demaniali
La riforma è, invece, un’occasione unica per rilanciare un settore chiave del nostro turismo, attraverso bandi trasparenti che promuovano innovazione, investimenti sostenibili, migliori servizi e giustizia sociale.
Il MoVimento 5 Stelle continuerà a battersi per una riforma equa e sostenibile delle concessioni demaniali, difendendo gli interessi dei cittadini e delle imprese virtuose. Chiediamo al Governo Meloni di agire con urgenza per risolvere questa crisi e garantire un futuro prospero e giusto per il settore turistico italiano.