Stop alla prolificazione di impianti eolici e fotovoltaici in Basso Molise. Ho presentato una mozione, rivolta al presidente Donato Toma, affinché metta in campo azioni non più procrastinabili per la tutela del territorio e per il bene del Molise.
di Valerio Fontana
È impensabile come nella nostra regione, dove sono presenti 313 aerogeneratori, numero superiore finanche ad Abruzzo (290), Emilia Romagna (23) e Marche (5), che hanno un’estensione territoriale di gran lunga maggiore del Molise, si possa immaginare di voler realizzare mega impianti in aree a forte vocazione agricola. Tutto ciò ignorando anche quanto prevede la legge sulla disciplina dei distretti del cibo.
In particolare mi riferisco a quanto potrebbe accadere nei Comuni di Campomarino, San Martino in Pensilis, Rotello e Portocannone. Qui infatti sono già presenti concentrazioni di torri eoliche che sarebbero ulteriormente implementate. Ma non solo. Su questi territori è prevista infatti anche l’installazione di pannelli fotovoltaici estesi su centinaia di ettari di terreni agricoli. Per l’acquisto di questi ultimi le società investitrici avrebbero già sottoscritto i contratti preliminari di vendita con gli attuali proprietari.
Esistono linee guida nazionali ben precise di cui tener conto
Contrariamente a questo scenario, è assolutamente necessario, in sede di procedure di autorizzazione, elaborare una valutazione complessiva preliminare per individuare le porzioni di territorio da considerare ‘aree non idonee’ all’installazione di simili impianti. Ma bisogna tener conto allo stesso tempo anche dell’inclinazione agricola di quelle aree, nonché dell’esigenza di salvaguardare la filiera agroalimentare, settore trainante per l’economia basso-molisana.
In merito all’individuazione delle ‘aree non idonee’, la Corte Costituzionale (sentenza numero 13 del 2014) chiarisce come la normativa statale consenta alle Regione un limitato margine di intervento, al solo fine di individuare aree e siti non idonei all’installazione di specifiche tipologie di impianti. Il tutto in attuazione alle linee guida del Ministero dello Sviluppo economico (10 settembre 2010) emanato di concerto con il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e con il Ministero per i beni e delle attività culturali.
Dunque è impossibile pensare di evadere le linee guida nazionali. Queste, in merito all’autorizzazione di progetti in zone agricole caratterizzate da produzioni agroalimentari di qualità (biologiche, tradizionali e con marchio Dop, Igp, Stg, Doc, Docs), prevedono che sia verificato che l’insediamento e l’esercizio dell’impianto non comprometta o interferisca negativamente sulle finalità perseguite dalle disposizioni in materia di sostegno al settore agricolo con riferimento alla tutela della biodiversità.
Intanto manca un Piano regionale paesaggistico e serve un Piano Energetico aggiornato
Al tempo stesso resta fondamentale adeguare e aggiornare il Piano Energetico del 2017. Ciò per promuovere una efficace programmazione che scongiuri la creazione di impianti in modo indiscriminato e tener conto delle peculiarità delle zone agricole o di particolare pregio rispetto al contesto paesaggistico-culturale. A riguardo attualissimo è anche il problema dell’assenza di un Piano regionale paesaggistico. Nonostante il ‘Codice dei Beni culturali e del Paesaggio’ imponga alle Regioni di estenderlo su tutto il territorio con contenuti descrittivi, prescrittivi e propositivi.
La mia mozione per scongiurare il ‘saccheggio selvaggio’ del Molise
Per queste ragioni e in virtù del fatto che la recente giurisprudenza amministrativa ha chiarito che le Regioni possano sospendere i procedimenti di autorizzazione per tempo determinato in materia di parchi eolici e fotovoltaici, con una mozione ho impegnato il presidente Donato Toma a porre in essere una serie di azioni non più procrastinabili. Atti concreti che dovranno partire da una seria programmazione in materia energetica, e arrivare all’adozione di un Piano paesaggistico e all’adeguamento di quello energetico. Contestualmente di vitale importanza resta la sospensione di procedimenti che autorizzino la realizzazione di parchi eolici e fotovoltaici in Basso Molise.
Oggi più che mai il Molise ha bisogno di questi strumenti per evitare la pratica del ‘saccheggio selvaggio’ in favore di società il cui unico scopo è quello di fare business a danno della nostra amata terra.