In Aula arriva il Bilancio di previsione 2023-2025 con un disavanzo di oltre 137 milioni di euro. Parliamo di una voragine economica causata dalla male gestione di una classe politica inefficiente come quella del centrodestra. A fronte del pesante passivo, i servizi erogati sono ai minimi termini. Da Roma servirebbero trasferimenti straordinari per ripianare il deficit. Ma fino a quando il Molise potrà vivere di illusioni o assistenzialismo? Le elezioni regionali daranno la possibilità di voltare definitivamente pagina per uscire dalle sabbie mobili del pressapochismo e iniziare un nuovo cammino
di Vittorio Nola
Più che un Decreto Molise per la sanità, ci vorrebbe un decreto per “bonificare” la nostra regione dalla gestione del centrodestra capace in pochi anni di accumulare debiti milionari che peseranno sulle tasche delle giovani generazioni. Alla vigilia dell’arrivo in Aula del Bilancio di previsione 2023-2025, emerge infatti come il disavanzo da ripianare ammonta a 117.828.833,70 euro, che sommati ai 19.709.235,61 accatastati nei primi mesi del 2023, fanno un totale di 137.538.069,31 euro. A certificare gli impietosi dati, il servizio Risorse Finanziarie, Bilancio e Ragioneria generale della Regione che di fatto mette davanti alle proprie responsabilità il centrodestra molisano.
Nonostante il passivo, servizi erogati scadenti
Si tratta di una cifra enorme se consideriamo che, a fronte della voragine del disavanzo, si valuta lo stato di salute in cui versa il Molise in termini di servizi elargiti ai cittadini. Su tutti quanto accade per la sanità, i trasporti, l’istruzione, il sociale. Oltre al passivo, l’elemento che maggiormente preoccupa è la mancanza di visione e programmazione per una terra da troppo tempo costretta a vivere nelle sabbie mobili dell’inefficienza che la stanno risucchiando sul fondo. Prova ne è l’inarrestabile fuga di cervelli che acuisce il fenomeno dello spopolamento, il quale sta svuotando i nostri paesi. Di questo passo, con un numero di abitanti che precipita quotidianamente, la regione rischia davvero di chiudere per consunzione.
L’illusione dei trasferimenti straordinari da Roma
A questo punto per ripianare l’enorme disavanzo economico, complice la fallimentare esperienza della giunta Toma, servirebbero trasferimenti straordinari da Roma come auspicato anche dalla Corte dei Conti mai tenera sulla condotta scellerata portata avanti dal centrodestra. Seppur il governo centrale dovesse decidere di concederli, ma ne dubito, fino a quando il Molise potrà vivere di assistenzialismo, anziché camminare sulle proprie gambe e con le proprie forze?
La grande occasione per voltare pagina
Il tutto accade a pochi mesi dalle elezioni regionali, che vedono chi ha contribuito al disastro finanziario pronto a ricandidarsi, magari con una nuova casacca. In questa circostanza i molisani hanno la grande occasione per voltare pagina e mandare definitivamente a casa una classe politica imbarazzante, che in cinque anni di amministrazione ha prodotto una montagna di debiti senza dare risposte concrete alle reali esigenze di un popolo il quale merita ben altro.