La riduzione, seppur temporanea del personale infermieristico nel reparto di psichiatria dell’ospedale di Campobasso mette a serio rischio la sicurezza degli operatori e la qualità dell’assistenza ai pazienti. Un ulteriore aggravio a una situazione già critica, come denunciato recentemente per Isernia, dove dal 2022 l’intera provincia è priva di un reparto psichiatrico. Invece di rafforzare la struttura del Cardarelli, anche in seguito ai recenti episodi di aggressione al personale sanitario in servizio, il presidio di Campobasso viene ulteriormente indebolito attraverso un atto di riorganizzazione interna dalla dubbia legittimità. Una riorganizzazione priva di fondamento logico che merita di essere approfondita, per questo motivo ho depositato un’interpellanza urgente in Consiglio regionale con la quale chiedo al presidente Roberti e per suo tramite alla dirigenza dell’Asrem di chiarire e fornire spiegazioni.
di Angelo Primiani
La decisione di ridurre il personale infermieristico nei reparti psichiatrici del Cardarelli di Campobasso e del San Timoteo di Termoli sta creando una situazione di grave preoccupazione per la sicurezza del personale sanitario e per l’assistenza ai pazienti psichiatrici. La mancanza di personale adeguato rischia di compromettere la qualità dell’assistenza sanitaria a pazienti particolarmente fragili, ma mette anche in pericolo il benessere degli stessi operatori, esposti quotidianamente a situazioni di alto rischio.
Nell’ultimo report del Nursing Up, il Sindacato Nazionale Infermieri, è stata documentata la crescente violenza nei reparti psichiatrici italiani. Il 49% degli infermieri che lavorano nei Servizi Psichiatrici di Diagnosi e Cura (SPDC) ha subìto almeno una forma di aggressione negli ultimi due anni. Gli episodi, tra cui attacchi con coltelli, siringhe ed estintori, tentativi di strangolamento e sequestri di persona, sono ormai all’ordine del giorno e contribuiscono a un’atmosfera di lavoro sempre più pericolosa.
Pochi giorni fa insieme con il collega Andrea Greco abbiamo denunciato un’altra emergenza legata alla rete della salute mentale, segnalando la persistente chiusura del reparto psichiatrico dell’ospedale Veneziale, inattivo da circa tre anni nonostante le promesse di riapertura da parte di Asrem, lasciando così senza assistenza sanitaria l’intera provincia d’Isernia. Invece di rafforzare i reparti di Campobasso e Isernia, ci si muove ad indebolire ulteriormente i due punti di riferimento vitali per la salute mentale della regione. Parliamo di reparti in cui vengono ricoverati non solo pazienti “ordinari”, ma anche individui autori di reati o in Trattamento Sanitario Obbligatorio (TSO), il che rende ancora più urgente la necessità di personale infermieristico adeguato.
La situazione è ormai insostenibile: i lavoratori sono esausti, esposti a rischi fisici e psicologici e operano in condizioni di scarsa sicurezza, in palese violazione delle normative previste dal Decreto Legge 81 del 2008, che tutela la sicurezza e l’incolumità dei lavoratori. Per questo è necessario stabilire se gli attuali livelli di personale rispettano gli standard minimi di assistenza e come si intenda garantire risorse umane adeguate per mantenere l’efficienza e l’efficacia del servizio.
Senza un intervento tempestivo, le condizioni di lavoro rimarranno insostenibili e rischiano di compromettere sia la sicurezza degli operatori che quella dei pazienti.