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Click day, sistema in tilt. Piccole e medie imprese beffate dalla Regione

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L’assegnazione dei contributi post Covid alle piccole e medie imprese molisane attraverso il secondo “click day” è stata, come abbondantemente previsto, una vera delusione. Le aziende in difficoltà sono state selezionate, ancora una volta, attraverso una piattaforma inaccessibile, che è andata in crash già dalle prime ore di questa mattina. Il sistema di selezione, oltre che ingiusto, è anche inaffidabile. È ora che i responsabili paghino per il danno e la beffa subiti dalle migliaia di imprenditori in crisi e dai loro dipendenti: Toma, Cotugno e Tondi dovrebbero scusarsi e dimettersi.

Il fallimento del Click day stravoluto dai vertici della Regione Molise porta varie firme. E varie solo le responsabilità del flop. Quella tecnica di Giuseppe Tondi, presidente di Molise Dati; quella politica del governatore Toma, che lo ha nominato e che ha puntato sulla corsa al click; quella, se vogliamo, istituzionale dell’assessore allo Sviluppo economico, Vincenzo Cotugno, che ha pensato bene di scomparire anche in questi giorni di difficoltà per migliaia di imprenditori e professionisti molisani.

Il gran giorno delle piccole e medie imprese regionali in difficoltà e in attesa di finanziamenti post emergenza, infatti, si è tramutato in uno stillicidio per tanti molisani. Abbiamo verificato con i nostri occhi, per ore, i loro vani tentativi di accedere alla piattaforma per chiedere i fondi, in altri casi la difficoltà per compilare i campi richiesti, il loro stato d’animo, le loro imprecazioni. Il Mosem si è rivelato ancora una volta un vero disastro. Ma è l’intero sistema del click day ad essere sbagliato, in una regione con connessione lenta o inesistente, su un territorio per lo più montano e fatto di piccoli centri isolati. Insomma, legare la sopravvivenza di migliaia di piccole aziende molisane ad un ‘click’ è già di per sé vergognoso e irrispettoso di chi attende fondi per sopravvivere. Figuriamoci farlo in una regione come il Molise. Le difficoltà dei bandi per le grandi imprese non hanno insegnato nulla. Gli appelli al governatore Toma da parte degli Ordini di Commercialisti e dei Contabili per prorogare i termini del click day, sono caduti nel vuoto.

In una situazione come quella che stiamo affrontando è impensabile scegliere le aziende da sostenere, addirittura mettendole in competizione tra di loro e ad armi impari. In questo delicatissimo momento storico, dovremmo lasciare da parte la competizione a vantaggio della solidarietà, guardandoci bene dal lasciare qualcuno indietro. Ogni azienda colpita dalla crisi, collegata all’emergenza sanitaria, avrebbe il sacrosanto diritto di essere aiutata dalle istituzioni. Ogni azienda che non riceve aiuti rischia il tracollo e, di conseguenza, rischia di lasciare sul lastrico decine di famiglie. Sarebbe più umano pensare a contributi meno cospicui, ma per tutti. Oggi, il risultato di questa miopia è sotto gli occhi tutti.

Un risultato, come dicevamo, frutto di precise responsabilità. Quella di chi è a capo della Molise Dati, che gestisce la piattaforma Mosem. Piattaforma che si era già bloccata col precedente “click day” dedicato alle aziende più grandi. Era quantomai atteso, se non scontato, un sovraccarico delle richieste con la procedura aperta alle piccole e medie imprese, decisamente più numerose. Tutti ci aspettavamo per lo meno un potenziamento del sistema. Ma la responsabilità del fallimento sono anche quelle di chi ha deciso, quasi imposto il click day e di chi, per ruolo istituzionale, dovrebbe tutelare tutte le aziende molisane, invece di lasciarle alla deriva. Tondi, Toma e Cotugno dovrebbero chiedere scusa e dimettersi.

Ovviamente porteremo la questione in Consiglio regionale, per dar voce a chi non è stato ascoltato e per far venire fuori queste responsabilità. Se credono che la nostra sia solo strumentalizzazione politica, facessero un giro tra i piccoli imprenditori molisani.

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