Gli enti comunali sono costretti a pagare quote di partecipazione alle Comunità senza ricevere servizi. Abbiamo presentato una mozione in Consiglio regionale.
di Fabio De Chirico, portavoce M5S in Consiglio regionale del Molise
Il paradosso delle Comunità Montane molisane, enti in liquidazione da 8 anni, non causa danni solo alle casse regionali, ma anche a quelle comunali.
Dopo l’ennesimo rinnovo ai Commissari liquidatori, deciso dal governatore Donato Toma, uno di loro, Carlo Perrella, ha avviato un’azione legale per recupero crediti nei confronti di 24 comuni per quote associative di diversi anni addietro e per un totale di oltre 427.000 euro.
Carlo Perrella è pluri commissario, facendo capo alle Comunità ‘Fortore Molisano’ e ‘Matese’. Ebbene, nella prima veste ha avviato il recupero crediti nei confronti di 13 comuni per un totale di 127.903 euro; nella seconda veste, ha avviato il recupero crediti in 11 comuni per oltre 300.000 euro.
In pratica i comuni sono costretti a pagare quote associative per i servizi in forma associata che un tempo svolgevano le Comunità Montane, ma che invece oggi non svolgono più. Infatti, a quanto pare, la legge regionale 6/2011 prevede che il pagamento della quota associativa non è legato alla ricezione di servizi, ma finalizzato a garantire il semplice funzionamento della Comunità Montana. Lo confermerebbero pareri della Corte dei Conti rilasciati ad alcuni Comuni molisani e il pronunciamento dell’Avvocatura regionale interpellata da altri enti.
Ad ogni modo ora deciderà la giustizia visto che sono già partiti i decreti ingiuntivi e moltissimi comuni si sono opposti, enti che ora dovranno sobbarcarsi anche i costi delle spese legali come dovranno fare le stesse Comunità. Siamo all’assurdo: un Comune ha l’obbligo di versare la quota associativa a una Comunità Montana per la sola appartenenza all’ente. E stiamo parlando di quote calcolate in base a numero di abitanti ed estensione, che arrivano a svariate decine di migliaia di euro, addirittura oltre 135.000 euro nel caso di Bojano; soldi che vengono ovviamente tolti ai servizi per i cittadini. Una ingiustizia, attenzione, che riguarda tutti i Comuni molisani e che continuerà fin quando le Comunità da anni in liquidazione non saranno estinte.
Da tempo il MoVimento 5 Stelle si sta battendo per far comprendere che le Comunità Montane, come concepite oggi, sono solo ‘contentini’ post elettorali. In fase di Bilancio, grazie finanche al sostegno di alcuni componenti della maggioranza, siamo riusciti a contenere maggiore trasparenza sulle attività di questi enti che, ad esempio, a fine mese dovranno relazionare su attività, spese, contratti e acquisti, ed entro il 30 settembre 2019 dovranno presentare i risultati delle verifiche della gestione liquidatoria e avanzare proposte sulla nuova riorganizzazione delle funzioni, ed abbiamo limitato l’ingiustificato aumento delle risorse da parte della Regione Molise alle Comunità da 500.000 a 900.000 euro. Ma con una nostra mozione siamo anche riusciti ad ottenere la chiusura della fase liquidatoria entro il 31 dicembre 2019.
Ora il MoVimento 5 Stelle ha presentato una nuova mozione in Consiglio regionale su questo tema, perché resta in capo alla Regione la responsabilità della gestione commissariale, incluse modalità e tempi di liquidazione.
Con la nostra mozione chiediamo al governatore Toma di adottare tutti i provvedimenti utili a dispensare i Comuni dal pagamento delle ingiunzioni; a superare le disposizioni normative che prevedono il pagamento della quota associativa da parte dei Comuni e ad assicurare la conclusione della fase di liquidazione delle Comunità entro fine anno.