Oggi più che mai serve incrementare i tamponi, potenziare il personale per l’assistenza domiciliare, tutelare e monitorare il personale sanitario delle Rsa e delle case di riposo, istituire una unità infermieristica per l’assistenza sul territorio, separare strutture Covid e no Covid
di Angelo Primiani, portavoce del M5S in Consiglio regionale
La crisi che stiamo vivendo sta mettendo in luce un sistema sanitario regionale ridimensionato e sottodimensionato a causa di anni di politiche scellerate che hanno generato un debito enorme e che hanno imposto una drastica e discutibile riorganizzazione.
Non è il momento delle polemiche, ma è fondamentale collaborare per contrastare l’emergenza. Per questo, con spirito costruttivo, lunedì scorso 30 marzo, durante il Consiglio regionale straordinario incentrato sull’emergenza ho suggerito gli aspetti da migliorare per limitare i contagi in Molise:
- incrementare i tamponi per circoscrivere i cluster e prevenire l’insorgenza di complicazioni;
- migliorare l’attività di prevenzione potenziando il personale dell’Unità speciale di assistenza domiciliare;
- maggiore tutela del personale sanitario mediante una costante attività di controllo e monitoraggio;
- maggiore tutela delle strutture sensibili (Rsa e case di riposo) anche istituendo una Unità infermieristica dedicata all’assistenza in loco;
- separare strutture Covid e no Covid.
Più in generale, questa crisi ha reso evidente la necessità di riformare il sistema sanitario nazionale. La sanità deve tornare ad essere competenza esclusiva dello Stato eliminando le differenze territoriali tra regioni.
Oggi più che mai il servizio sanitario pubblico svolge un ruolo cruciale riuscendo, in via esclusiva, a garantire la rete dell’emergenza-urgenza. È evidente il ruolo marginale che stanno svolgendo i privati accreditati in emergenza poiché, per caratteristiche e storia, hanno sempre focalizzato l’attività sulle prestazioni programmate, risultando impreparati a svolgere prestazioni d’urgenza. Questo aspetto trova ancor più conferma in Molise dove la sproporzione tra le due realtà mette a rischio la tenuta della rete d’emergenza.
Ad ogni modo ora è il momento di restare concentrati su un obbiettivo comune che bisogna raggiungere insieme: sconfiggere il virus e curare un Paese ferito.
Per ora rivolgo un grazie sentito a quanti sono impegnati in prima linea. Mi riferisco al personale sanitario, tanto delle strutture pubbliche che di quelle private, ma anche a scienziati, ricercatori, forze dell’ordine e ai tanti lavoratori che stanno assicurando la tenuta produttiva dell’Italia intera. Grazie a loro usciremo vincitori da questo ‘conflitto’ in corso contro un nemico invisibile. E grazie a loro oggi dobbiamo sentirci orgogliosi di essere italiani.