Il Governo ha stanziato 400 milioni per aiuti alimentari ai cittadini più in difficoltà. Al Molise oltre 2,3 milioni di euro. Ecco i dettagli delle misure pensate per i Comuni
Nessuno deve restare indietro: il MoVimento 5 Stelle ha fatto di questo concetto la base di ogni azione all’interno delle istituzioni. A maggior ragione, in questa fase d’emergenza sanitaria ed economica, siamo al lavoro per garantire tutele e sostegno a tutta la popolazione, naturalmente partendo dai più deboli.
Negli ultimi giorni è diventato necessario intervenire per garantire generi alimentari a chi non può permetterseli. Il Governo si è mosso subito e ha annunciato l’anticipo del Fondo di solidarietà comunale di 4,3 miliardi di euro, a cui si aggiungono subito altri 400 milioni di euro come contributo di solidarietà alimentare. Per i Comuni vuol dire avere a disposizione fondi vincolati alla creazione di buoni spesa e alla possibilità di erogare generi alimentari.
Al Molise spettano 2.382.686 euro e il Ministero dell’Interno ha già provveduto all’emissione dei mandati di pagamento agli enti comunali.
L’80% dei fondi viene ripartito tra le amministrazioni in base alla popolazione, mentre il 20% viene distribuito in base alla differenza tra il reddito pro capite e il reddito medio nazionale.
Nello specifico, ciascun comune è autorizzato ad acquistare:
– buoni spesa utilizzabili per l’acquisto di generi alimentari presso gli esercizi commerciali contenuti nell’elenco pubblicato da ciascun comune nel proprio sito istituzionale;
– generi alimentari o prodotti di prima necessità.
Secondo quanto stabilisce l’ordinanza n. 658 del 29 marzo firmata dal capo del Dipartimento di Protezione civile nazionale, Angelo Borrelli, dovranno essere i Comuni a individuare la platea dei beneficiari. Servirà quindi un tempo tecnico minimo per l’identificazione delle famiglie più bisognose.
I Comuni potranno avvalersi anche delle associazioni del terzo settore e dei volontari della Protezione civile per l’acquisto e la distribuzione delle derrate.
Come specificato nella stessa ordinanza, “l’Ufficio dei servizi sociali di ciascun Comune individua la platea dei beneficiari ed il relativo contributo tra i nuclei familiari più esposti agli effetti economici derivanti dall’emergenza epidemiologica da virus Covid-19 e tra quelli in stato di bisogno, per soddisfare le necessità più urgenti ed essenziali con priorità per quelli non già assegnatari di sostegno pubblico”.
I Comuni dovranno occuparsi della distribuzione di buoni spesa o compreranno direttamente generi alimentari, dando priorità a chi non è già destinatario di un altro sostegno economico pubblico, come anche specificato nella nota di indirizzo di Anci ai Comuni.
È possibile conoscere gli importi corrisposti a ciascun Comune molisano, qui.
Oltre ad utilizzare le risorse, i Comuni possono anche destinare eventuali donazioni all’attuazione di misure urgenti di solidarietà alimentare. È infatti autorizzata l’apertura anche di appositi conti correnti bancari presso il proprio tesoriere o conti correnti postali dove far confluire le donazioni.
Il Governo, dunque, è al lavoro per tutelare i cittadini più in difficoltà e mai come in questo momento il Reddito di Cittadinanza sta dimostrando tutta la propria efficacia, riuscendo a tutelare 2,5 milioni di italiani. Ma è chiaro che in questa difficile situazione può non bastare. Ecco perché alla fine dell’emergenza dovremo riconsiderarne le potenzialità e trasformarlo in un vero reddito di base universale.