La Corte dei Conti ha appena espresso il proprio giudizio sul rendiconto generale della Regione Molise: tanto per cambiare sono emerse tutte le criticità segnalate da tempo dal Movimento 5 Stelle.
La relazione ha espresso una serie di dubbi, in particolare quelli sulla gestione delle partecipate. Proprio su questo argomento, in Consiglio regionale, il Movimento 5 Stelle ha chiesto l’anticipazione della votazione di una mozione sul piano di razionalizzazione di queste società: un tema che si trascina da tempo e che certifica ancora una volta l’inadempienza della Regione. Peccato che, ancora una volta, l’assenza del Presidente Frattura non ha permesso al Consiglio di esprimersi in merito.
Altro capitolo riguarda la spesa sanitaria. Nei mesi scorsi, per una volta, non ci dispiacque affatto l’impegno del Frattura Commissario ad acta, in visita a Roma, per battere i pugni e chiedere risorse a garanzia dei livelli essenziali di assistenza. Il tutto, per altro senza accettare le pressioni del Ministero dell’Economia per l’accensione di un mutuo da 257 milioni. Ma ora anche in questo caso dobbiamo ricrederci. Già, perché il 30 giugno scorso la Giunta ha invece deliberato l’accettazione di quel prestito che graverà per trent’anni su tutti i cittadini molisani. Un duro prezzo da pagare per evitare commissariamenti e, probabilmente, anche per avere qualche aiutino in materia di integrazione pubblico-privato.
Dunque, a quanto pare, a noi molisani non rimane che recitare la triste parte dei “cornuti e mazziati“: dopo aver subito per dieci anni lo sfascio della Sanità ad opera del governo Iorio, adesso ci toccano altri trent’anni di debiti sottoscritti dal governo Frattura per ripianare i disastri fatti.
Basterebbe già questo semplice esempio per capire che è arrivato il tempo di mandarli tutti a casa.