Il Consorzio per lo Sviluppo Industriale della Valle del Biferno sembra ormai divenuto un bancomat: nuovo esempio di sperpero di denaro pubblico.
Era il 4 novembre del 2013 quando il Consiglio direttivo del Cosib (cui facevano parte i sindaci Antonacci, Camilleri, Mascio e Plescia, in rappresentanza dei Comuni di Guglionesi, Campomarino, Portocannone e Ururi, oltre alla consigliera termolese Di Guglielmo) aboliva per i propri membri il gettone di presenza di € 400,00 per tramutarlo in stipendio mensile da € 1.600,00.
L’operazione era annunciata come grande risparmio per le casse pubbliche: in pratica una vera e propria mistificazione della realtà e una contraddizione in termini. Di più. Il sindaco Antonacci giustificava il ‘colpo da maestro’ con queste parole: “All’apparenza questa operazione potrebbe sembrare un atto di arroganza e di ulteriore sperpero di denaro, ma così non è. Noi infatti faremo risparmiare un sacco di soldi alle casse dell’ente perché con una situazione di crisi così grave riunirsi solo 4 volte al mese è insufficiente e non servirebbe a nulla, e ben capisce che se le sedute diventano 6 o 7 i costi aumenterebbero in maniera sconsiderata. Quindi abbiamo deciso di optare per questa soluzione”.
Peccato che, a quanto pare, la necessità di quelle “6 o 7” sedute al mese, almeno finora, non c’è mai stata. Anzi, le sedute del Consiglio direttivo dell’Ente sarebbero diventate magicamente inferiori a 4, con l’avvento della nuova presidenza Sbrocca (sindaco di Termoli). Colpa delle vacanze? Può darsi, sta di fatto che i cittadini continuano a pagare lauti compensi per riunioni più rare di prima. Di certo, però, ci sono altri numeri: il bilancio Cosib 2013 si è chiuso in rosso con una perdita di 104.380 euro, mentre quello 2014 con una perdita di 147.414 euro, quindi 43.000 mila euro in più. Sebbene i ricavi si sono contratti, è pur vero che c’è stata una esplosione dei costi per il personale, infatti nel 2014, la posta di bilancio relativa ai salari e agli stipendi, comprensivi degli oneri sociali (INPS, INAIL, ecc..) sono aumentati di 53.590 euro rispetto al 2013.
Ma facciamo qualche passo indietro per vedere da chi è composto il Cosib, facendo notare anche in questo caso la consuetudine della politica “destra/sinistra” a soddisfare la voglia di poltrone negli enti a nomina partitica, come lo sono i consorzi industriali. Membro del Consiglio direttivo per tanti anni è stato l’ex sindaco di centrosinistra di Guglionesi: Cloridano Bellocchio; anche presidente della Net-Energy (società partecipata del Cosib) durante la presidenza di Antonio Del Torto (membro influente del centro destra termolese e molisano); sulle ‘pluri-poltrone’ di Bellocchio (quelle di sindaco, presidente Net-Emergy e membro del direttivo Cosib) è salito Antonacci che ha mantenuto i suoi posti durante le presidenze Del Torto, Mascio (sindaco di centrodestra) e ora Sbrocca (sindaco di centrosinistra) e che, sotto la guida di quest’ultimo, mantiene saldamente ancora la presidenza di Net-Energy, nonostante il suo mandato sia scaduto a fine luglio scorso. Il quadro pare completo.
Il MoVimento 5 Stelle ricorda che uno dei punti cardine del programma elettorale della lista ‘Molise di tutti’ del governatore Frattura era proprio la riforma dei consorzi industriali, riforma anche finalizzata a una razionalizzazione dei suoi costi, che tuttavia giace morta in Consiglio regionale. I vari tentativi di comprimere i costi di questi carrozzoni sono andati tutti a vuoto. Ci aveva provato anche il consigliere Pd Totaro che, con un emendamento, fece cadere la mannaia della spending review anche sugli enti economici come il Cosib, riconoscendo ai membri del suo direttivo un gettone di presenza di soli 30 euro. Ma vista la scarsa perseveranza nel perseguire lo scopo, viene il dubbio se l’agire di Totaro fosse guidato dal senso di equità oppure dal desiderio di fare un dispettuccio al concittadino Facciolla, amico stretto ed ex collega proprio dei membri del direttivo Cosib.
Ad ogni modo, dato che secondo l’articolo 7 della Legge regionale n. 8 dell’8 aprile 2004, i consorzi sono sottoposti alla verifica da parte della Giunta regionale, il MoVimento 5 Stelle si chiede quali attività di verifica abbia portato avanti la Giunta del Presidente Frattura!
Insomma, guardando certi dati catastrofici, sarebbe corretto parlare di CO.S.P.M., Consorzio per lo Sviluppo della Politica Molisana piuttosto che di Cosib, il cui scopo doveva essere, è bene ricordare: “Favorire nuove iniziative industriali di cui sia prevista la concentrazione in una determinata zona, i Comuni, le Province, le Camere di Commercio, industria e agricoltura e gli altri enti interessati possono costituirsi in Consorzi col compito di eseguire, sviluppare e gestire le opere di attrezzatura della zona, quali gli allacciamenti stradali e ferroviari, gli impianti di approvvigionamento di acqua e di energia per uso industriale e di illuminazione, le fognature, le opere di sistemazione dei terreni nonché tutte quelle opere d’interesse generale idonee a favorire la localizzazione industriale“. Una importanza messa nero su bianco che non deve essere svilita con sperpero di denaro pubblico.