In Consiglio oggi si è approvata la legge regionale 9/2013 che, a seguito del decreto legge 35/2012 dava la possibilità, ma non l’obbligo, per le Regioni che lo volessero, di chiedere in prestito allo Stato dei soldi per poter pagare i debiti precedentemente contratti e non saldati.
La contropartita di questo prestito doveva essere la pelle della Regione, nella forma di chiare garanzie da farsi valere sui cittadini molisani in termini di aumento dell’addizionale IRPEF e del bollo auto per far fronte agli impegni presi.
Continuare a deprimere l’economia molisana con un inasprimento della pressione fiscale è la classica ricetta che invece di curare il malato lo uccide.
Ebbene a questo nuovo provvedimento di austerity, che si somma a quelli del governo centrale, il partito unico molisano (centrodestra e centrosinistra) ha votato sì. Solamente noi del MoVimento 5 Stelle abbiamo votato no, astenendoci nella votazione dei singoli articoli (anche se nella confusione è parso diversamente). Il nostro voto contrario non è un voto di sola protesta, come spesso fanno passare quei media di regime o i politicanti di professione, avevamo e abbiamo una proposta alternativa, spesso contestata da chi non l’ha ancora capita in toto, una Camera di Compensazione regionale.
Senza dilungarci ulteriormente, ecco l’intervento in Aula del Consigliere/Portavoce Federico:
Cari cittadini, spettabili colleghi,
Stiamo per approvare in quest’aula una Legge che, seppur importante per ottenere immediata liquidità per le imprese che hanno debiti con gli enti locali, porterà i cittadini molisani a subire un ennesimo aumento dell’IRPEF e del bollo auto. Questo aumento, voluto a garanzia dal MEF, è condizione sine qua non per l’erogazione del mutuo trentennale, perché è di questo che stiamo parlando, un mutuo che peserà sulle tasche dei cittadini appunto per trent’anni.
Al momento l’unica certezza che abbiamo non è nemmeno la massa totale debitoria della Regione verso gli Enti Locali, ma solamente che lo Stato ha messo a disposizione dei fondi per il ripiano dei debiti contratti dalla pubblica amministrazione e l’ammontare stanziato per la Regione Molise è di circa 71 milioni di euro.
Sappiamo che per avere questi soldi che ci spettano, poiché una parte di questi sono stati contratti a seguito di promesse di stanziamenti ministeriali, dobbiamo prevedere un piano di trentennale, senza nemmeno essere a conoscenza se ci potrà essere una ricontrattazione futura.
Da qui cominciano le domande:
- Perché non sono stati coperti negli anni?
- Perché non si è battuto cassa a suo tempo per ottenere i trasferimenti per la copertura di queste passività?
- Ed inoltre i provvedimenti di copertura necessari hanno tenuto conto del peggioramento della situazione economica che una manovra recessiva, quale l’aumento della pressione fiscale, comporti, ancora di più se considerata in una fase congiunturale pesante come quella in cui ci troviamo?
Probabilmente il tempo per immaginare un percorso diverso poteva esserci, dato che molte altre Regioni che comunque aderiranno al piano del Governo, sono molto più indietro rispetto al punto in cui ci troviamo noi.
Il nostro progetto alternativo avrebbe certamente permesso di dare innanzittutto slancio all’economia molisana, nonché di risolvere numerosi incagli nei pagamenti regionali e avrebbe sicuramente consentito alla Regione molise di indebitarsi, quindi, per importi minori e, di conseguenza, di incidere con minor peso sui cittadini, nella peggiore delle ipotesi, e nella migliore delle ipotesi riuscire a risolvere tutti i debiti pregressi e dare una nuova spinta verso la ripresa economica e riaprire i rubinetti del credito.
Il modello pensato lo vogliamo brevemente descrivere perché possa essere una base di riflessione per il futuro.E’ molto semplice: si tratta di una Camera di compensazione regionale dove chiunque, enti pubblici, imprese o cittadini possono iscriversi gratuitamente e registrare e certificare il proprio credito verso terzi. Così facendo si intesse una rete di relazioni date dai pagamenti inevasi di ciascun componente. Il sistema intercetta una serie di posizioni interconnesse tra di loro bloccate dalla classica situazione del “non ti posso pagare perché non mi pagano” (tipica anche per quanto riguarda i pagamenti che verranno liquidati con questa manovra) e le neutralizza, certificando agli operatori che il debito che si aveva verso Tizio è stato saldato dal credito che si vantava nei confronti di Caio.
Senza dilungarci su ulteriori spiegazioni vogliamo solamente puntualizzare il perché secondo noi, questa soluzione sarebbe potuta essere una vera manna dal cielo: perché a fronte del debito che salderemo con la prima tranche di poco più di 55 milioni di euro per il 2013, abbiamo a disposizione oltre 59 milioni di euro di residui attivi, già ripuliti della componente dell’addizionale regionale IRPEF, quindi composti da Imposte, Tasse, Irap e Altri tributi.
Sono tanti gli interrogativi che ci siamo posti in queste settimane di studio a cui speravamo di poter trovare risposta in fase di discussione in commissione, ma l’intera faccenda è stata liquidata davvero molto rapidamente, e sicuramente con un attenzione minore rispetto a quanta profusa nella discussione del recepimento dei tagli ai costi della politica.
Sarebbe infine stato auspicabile rimodulare la progressività del bollo auto in maniera differente, perché, se è pur vero che è importante tener conto del concetto “chi più inquina, più paga”, è altrettanto importante tener presente il contesto economico-sociale nel quale viviamo: i possessori di automobili a cui aumenterà il bollo auto sono tutte quelle persone che hanno serie difficoltà nel poter cambiare autovettura e quindi posseggono vetture di categoria euro 0, euro 1 o euro 2 e sono quelli che saranno più vessati da questa manovra. Una soluzione alternativa sarebbe stata quella di aumentare il carico del bollo auto in base alla cilindrata, seguendo il concetto solidaristico “chi più ha, più contribuisce”.
Ci fa ancora una volta di più specie rilevare come sia la destra, sia la sinistra molisana siano povere persino di quei concetti che derivano dalla rispettiva estrazione ideologica. L’idea di un sistema, come la Camera di compensazione, che abbiamo proposto noi non solo oggi, ma anche in Commissione, ci saremmo aspettati che provenisse dal centro destra che si dice da sempre vicino alle imprese; mentre per quanto afferisce ad una diversa pressione del carico fiscale ci saremmo aspettati molto di più dalla sinistra che da sempre fa battaglie a difesa dei meno abbienti. Invece ci troviamo qua da soli a portare avanti le battaglie per una società con meno pressione fiscale e maggiore equità.
Dichiarazione di voto
Le parole del Presidente Frattura non hanno sciolto i dubbi che nutrivamo.
Lo avevamo scritto nei manifesti: più sviluppo per le piccole e medie imprese e nessuno deve rimanere indietro! Non possiamo votare favorevolmente questa proposta di legge depressiva dell’economia e iniqua socialmente!!
2 commenti
Pingback: Art. 7: tutta la verità! | MoVimento 5 Stelle Molise
POVERA ITALIA, IN MANO AI POLITICANTI ASSETATI DI SOLDI E POTERE! POVERI GLI STRUNZ CHE CREDONO IN QUESTE PERSONE!