Le stime dell’ultimo rapporto Svimez sulla nuova Legge di Bilancio e i tagli previsti per il Mezzogiorno nel triennio 2025-2027 destano profonda preoccupazione. Tra le misure a rischio c’è anche la “Decontribuzione Sud”, che ha inizialmente garantito uno sgravio del 30% sui contributi previdenziali dovuti dai datori di lavoro privati per i rapporti di lavoro dipendente. La sua cancellazione potrebbe provocare una perdita di 25mila posti di lavoro, aggravando ulteriormente una situazione occupazionale già critica nella nostra regione
di Angelo Primiani
Sul tema delle ‘Decontribuzione Sud’, ho presentato una mozione in Consiglio regionale per sollecitare il presidente Francesco Roberti e la Giunta ad attivarsi presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, chiedendo una proroga della misura.
Parliamo infatti di uno strumento essenziale per ridurre il costo del lavoro e promuovere l’occupazione nelle aree più svantaggiate del Paese, incluso il Molise, che già deve fare i conti con ritardi infrastrutturali, spopolamento e un’economia in affanno. L’efficacia della misura è evidente: abbattere il costo del lavoro aumenta la competitività delle imprese e tutela i livelli occupazionali, specialmente in un contesto aggravato dalle crisi internazionali.
Il quadro economico regionale è allarmante e non può essere ignorato. Rispetto al periodo 2019-2023, il Molise ha registrato un calo significativo del settore industriale (-13,5%) e agricolo (-5,5%). Come sostengo da tempo, e come conferma Svimez, in questo scenario diventa cruciale il Pnrr che può contribuire per 1,8 punti del Pil nel triennio 2024-2026.
Tuttavia, è indispensabile agire con responsabilità e visione strategica per avviare un percorso di ripresa e sviluppo strutturato. Penso, ad esempio, alla mia proposta di legge per l’istituzione di un Distretto tecnologico, che mira a creare nuove opportunità per i giovani, rendendo il Molise un territorio attrattivo e competitivo.
Mi auguro quindi che il Consiglio regionale inizi finalmente a confrontarsi seriamente su questi temi e che Governo e Regione non restino indifferenti di fronte a ulteriori tagli che penalizzerebbero il Sud e il Molise.