Per ben tre volte il MoVimento 5 Stelle ha chiesto al Consiglio regionale del Molise di affrontare il tema con un dibattito in aula, e per ben tre volte la nostra richiesta è stata respinta.
Sono molti gli articoli contestati del Decreto Sblocca Italia, soprattutto quelli sullo sviluppo energetico del Paese che puntano al rilancio della produzione nazionale di idrocarburi attraverso lo snellimento dei tempi di autorizzazione, con l’introduzione di un “titolo concessorio unico” sia per la fase di ricerca che per quella di produzione. Il Decreto toglie funzioni alle Regioni, concede le autorizzazioni al potere centrale e anticipa, de facto, la riforma del Titolo V della Costituzione.
Il 12 dicembre, in Comune a Termoli, è stata firmata da Molise, Puglia, Sicilia e Basilicata una dichiarazione d’impegno per sensibilizzare i rispettivi Consigli regionali sul tema e assumere iniziative, secondo l’ordinamento costituzionale, idonee a tutelare le prerogative regionali e gli interessi locali. (foto)
È noto che gli articoli 36 e 38 non sono altro che il frutto di una lunga trattativa tra la Regione Basilicata e il Mise per dare maggiori benefici economici e garanzie ambientali alle Regioni che condividono questa idea di sviluppo energetico concentrato su fonti non rinnovabili, esauribili e particolarmente dannose.
Il MoVimento 5 Stelle in Molise, insieme ai movimenti di tutela, aveva già lanciato l’allarme. Basato, al di là dell’aspetto costituzionale sottolineato anche nel nostro ordine del giorno in Consiglio regionale, sulle ricadute negative ambientali e occupazionali che una simile scelta comporterà. Oltre il 60% del territorio sarà coinvolto da istanze di ricerca… lobbisti del petrolio e del gas che saccheggeranno il Molise, agevolati da una norma che definisce tali opere, di interesse strategico, di pubblica utilità, urgenti e indifferibili. Ottenute le autorizzazioni, infatti, le procedure di esproprio saranno facilitate e le azioni di tutela da parte della Regione o dei comitati cittadini, avranno effetti ridotti.
Il tempo stringe ma, si sa, siamo a Natale e la “sensibilizzazione” dell’Assemblea legislativa del Molise prevista dalla dichiarazione d’impegno del 12 dicembre, può aspettare!
Ma, adesso, la sorpresa è un’altra: l’emendamento alla legge di Stabilità 2015, molto probabilmente proposto dalla Regione Basilicata, sull’articolo 38 del decreto Sblocca Italia. Un emendamento che prova ad aggirare l’incostituzionalità tramite l’adozione di un piano delle aree in cui sono consentite le attività di trivellazione mediante decreto del Ministero dello sviluppo economico, sentito il Ministero dell’Ambiente e “previa intesa” con la Conferenza unificata delle Regioni. Se questa intesa non viene trovata, si provvede con le modalità previste dalla legge n.239/2004 che, nel caso di inerzia da parte delle amministrazioni regionali, entro termini perentori, prevede la trasmissione degli atti alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Una sorta di “asso piglia tutto” che il Consiglio regionale del Molise ha deciso di non giocare!
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