La legge sulle tecniche di pronto intervento per la disostruzione pediatrica, approvata ieri 21 ottobre in Consiglio regionale, affronta un tema importante per tante famiglie molisane. Motivo per cui avrebbe meritato un atteggiamento serio da parte della maggioranza: il centrodestra ha preferito produrre un testo privo di efficacia pur avendo il parere negativo della Commissione competente e dell’Ufficio legislativo, senza neanche individuare le necessarie risorse finanziarie per rendere concreto l’intervento. Non è bastato licenziare un atto vuoto: un consigliere di maggioranza ci ha accusati di non essere sensibili al tema, ma il nostro “no” è sul metodo. Avere a cuore un problema presuppone la reale volontà di risolverlo, con opportuni mezzi e risorse. Altrimenti, è pura demagogia, utile ad ottenere titoli di giornale piuttosto che servizi per i cittadini.
Tecniche di disostruzione pediatrica, perché la legge regionale è inefficace
Come denunciato più volte, prima di tutto la legge sulla disostruzione pediatrica proposta dalla maggioranza non ha copertura finanziaria. Questo aspetto la rende vuota, priva di effetti concreti. La norma, ad esempio, prevede corsi di formazione e percorsi di sensibilizzazione ma, come detto, non individua fondi né stabilisce il relativo capitolo di bilancio. In pratica non prevede neanche un euro né per la formazione né per l’informazione, quindi non spiega come realizzarle.
Il testo, inoltre, si presta a potenziali conflitti di attribuzione perché invade le competenze del Commissario della Sanità, aprendo al rischio di impugnativa da parte del Governo nazionale. Ma anche il percorso normativo utilizzato per portare la proposta in Aula ha sì accelerato l’iter legislativo, come al solito lento, ma ha privato la Commissione di un doveroso momento di approfondimento della norma, di fatto svilendola e svuotandola.
Il nostro “no” agli atti demagogici della maggioranza Toma
Davanti a queste considerazioni, che incidono in maniera negativa sui servizi resi ai cittadini e sui loro bisogni concreti, abbiamo deciso di votare contro la proposta di legge complessiva, nonostante in Aula siamo riusciti a far correggere grossolani vizi di forma.
Lo ripetiamo: siamo certi che una norma sulla sicurezza e la salute dei bambini sia sacrosanta, ma abbiamo il dovere politico e morale di denunciare che questa legge, come scritta e come pensata, è solo una norma-spot, nulla più. Noi a questo modo di fare, di intendere la politica, non ci piegheremo mai.
Il centrodestra è ormai allo sbando
Quanto alla maggioranza, ormai neanche stupisce più la ‘guerra tra bande’ a cui stanno abituando i molisani ad ogni riunione di Consiglio e finanche davanti a una legge su un tema tanto delicato, il centrodestra è arrivato in Aula spaccato e confuso. Una deriva evidente nei vari passaggi della discussione in Aula: la legge proposta da un consigliere di maggioranza subito ‘bocciata’ dall’assessore per carenze di risorse appostate; il presidente di Regione che contraddice l’assessore parlando di semplice legge di principio; il proponente che fa marcia indietro chiedendo il rinvio della norma in Commissione; l’assessore che cambia idea e propone di votare il testo della proposta, il proponente a marcia indietro per la seconda volta che vota a favore della legge.
Comportamenti assurdi di una coalizione alla disperata ricerca di sopravvivenza, che pensa a sé stessa e non al bene dei cittadini.