Nella democrazia, diceva Socrate, i cittadini sono liberi, e fanno e dicono quello che vogliono. La democrazia ellenica era diretta, in quanto il popolo vi esercitava il potere direttamente partecipando ad assemblee con funzioni deliberative, e non già delegando suoi rappresentanti, come succede nelle contemporanee democrazie rappresentative.
Quello presentato il 10 Luglio 2013 presso la “Città dell’Altra Economia” a Roma è un progetto ambizioso che a detta della rivista Wired “trasformerà l’Italia nel più avanzato laboratorio di democrazia digitale del pianeta”. Il suo nome è Parlamento Elettronico ed è nato per coinvolgere i cittadini direttamente nei processi di formazione delle leggi, rilanciando quella cultura della partecipazione alla res publica che oggi è messa in crisi dalle degenerazioni del sistema rappresentativo contemporaneo. Il suo meccanismo di funzionamento è molto intuitivo, con un design ispirato alle piattaforme di online banking, facilmente utilizzabile anche da dispositivi mobili. Questa struttura permette a tutti di avanzare proposte, indicando la questione e la risoluzione del problema, immediatamente consultabili da altri utenti (tramite un sistema di ricerca filtrato) e passibili di essere esaminate, emendate ed infine votate. Ci sono anche dei passaggi di verifica fondamentali con commissioni tecniche, di bilancio e legali (formate dai cittadini competenti per materia e selezionati in modalità random) che emetteranno un parere sulla sostenibilità economica e legale dei progetti di legge presentati. Anche l’aspetto della sicurezza è stato migliorato rispetto alle piattaforme di Liquid Feedback utilizzate in Germania e Svezia, con sistemi geografici di verifica dell’accesso, sistemi di open mirroring che permettono il download del database dagli utenti, checking e autenticazione con codice fiscale e two factor system tramite token solo per citarne alcune. Insomma il progetto sviluppato da un gruppo di volontari ha tutte le premesse per diventare un modello di esercizio della sovranità popolare intrinsecamente legato alle tradizionali forme di decision making, con l’obiettivo di influenzarle. In questa prima fase il sistema sarà disponibile per i cittadini di Lazio, Lombardia e Sicilia con l’intento di diffonderlo nei prossimi mesi a tutti i comuni e le regioni che vorranno testarlo. In tal senso il M5S Molise si è reso immediatamente disponibile a recepire, con tempi e modalità da verificare nelle prossime settimane, uno straordinario strumento di democrazia per consegnarlo nelle mani dei cittadini.