MoVimento 5 Stelle Molise

Economia, tracollo industriale smentisce la propaganda del centrodestra

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La narrazione propagandistica del centrodestra elogia i successi del Governo Meloni. Ma questa immagine si scontra con la fotografia del mondo reale, fatto di dati inequivocabili: l’Italia, e anche il Molise, stanno vivendo un fitto periodo di buio industriale. Un tracollo nel settore dei trasporti, del tessile, della metallurgia. Non va meglio nella nostra regione che registra una crisi anche nei settori trainanti come l’agricoltura, commercio e ristorazione che, sommata al clima di sfiducia, contribuisce all’inesorabile spopolamento.

di MoVimento 5 Stelle Molise

È buio industriale per l’Italia delle destre. Gli ultimi dati Istat smontano la propaganda del Governo Meloni e lo fanno in maniera chiara, netta. Nel raffronto con il 2023, i numeri parlano di  produzione in calo del 7,1 per cento. Il dettaglio per singolo comparto spiega bene il tracollo: meno 11 per cento nel settore dei mezzi di trasporto; meno 10,5 per cento nel tessile; meno 4,6 per la metallurgia; meno 3,7 per la manifattura; meno 5 per cento nel settore della fabbricazione macchinari. E i numeri diventano anche peggiori nel confronto dicembre ‘24 su dicembre ’23 con la produzione industriale in calo per il 23° mese di fila e una perdita di fatturato di 42 miliardi solo lo scorso anno.

Insomma, con questo trend la “Nazione” di Meloni sta sprofondando nella recessione industriale, mentre il Governo taglia investimenti, aumenta la cassa integrazione e sembra ignorare il grido di allarme delle aziende piegate anche dall’aumento dei carburanti.

 

Ovviamente questo andamento si ripercuote anche sul Molise, un territorio già fragile sul piano socio-economico che ha perso qualcosa come 11 mila giovani in un decennio, oltre il 16 per cento, secondo i dati pubblicati qualche settimana dalla Cgia di Mestre.

 

Sempre il Molise anche nel 2024, per il terzo anno consecutivo, ha chiuso in negativo il bilancio imprenditoriale, stando ai dati Movimprese sulla demografia delle imprese, elaborati da Unioncamere e InfoCamere sulla base del Registro delle imprese delle Camere di commercio. Già quei dati evidenziavano segni negativi in agricoltura, nel commercio, nei servizi di alloggio e ristorazione, comparti tra i più importanti per la regione. Peraltro in un clima di sfiducia montante, come sembrava indicare un altro dato delle Camere di commercio: un livello di nuove imprese iscritte nel 2024 mai così basso, nemmeno negli anni della pandemia.

 

Come abbiamo visto non va tanto meglio nel resto del Paese, una situazione ascrivibile all’inesistente politica industriale del Governo, nonostante i miliardi di euro del Pnrr che invece dovrebbero creare le condizioni per una economia in segno positivo. In definitiva, i numeri dell’Istat devono essere un monito per il Governo: non sono mere statistiche, ma la fotografia impietosa di un’Italia che si impoverisce di settimana in settimana, in maniera progressiva.

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