Con proposta di legge n° 46 di iniziativa della Giunta Regionale, è prossima l’istituzione dell’ Ente Regionale per l’edilizia sociale (ERES), ente che andrebbe a sostituire gli Istituti Autonomi Case Popolari (IACP), con scopo di snellire le strutture e renderle maggiormente efficienti ed economiche. L’ obiettivo è la creazione di una politica sociale abitativa unica e che tenga presente delle diverse esigenze locative dei singoli territori, tutto questo sulla scorta di quanto già avviene in molte regioni italiane.
Alla lettura della Pdl pervenuta e iscritta alla seduta del Consiglio Regionale del 10/06/2014 ci siamo posti degli interrogativi molto critici per scongiurare quel sistema di riorganizzazione degli enti che troppo spesso è servito solo a piazzare alleati e affini dell’attuale maggioranza.
Invece questa pdl ci è sembrata buona, anche se migliorabile in alcuni aspetti, perché avevamo notato un drastico ridimensionamento in termini numerici dei nominati dalla politica. Un solo amministratore e un revisore dei conti a gestire l’ente.
La iniziale condivisione unanime della proposta, che ha portato velocemente l’atto in consiglio, si è interrotta quando si è palesato che qualcosa a qualcuno andava stretto. Questo è stato confermato dall’ intervento dell’assessore Nagni, il quale, appurato il rinvio in Commissione, ha chiesto che non ci fossero modifiche o stravolgimenti del testo normativo. Ciò ci ha insinuato un dubbio in ordine alla paventata coesione della intera maggioranza sulla proposta di legge.
Il dubbio è diventato certezza nel momento in cui abbiamo letto gli emendamenti a firma Niro, Totaro e Di Nunzio, dai quali si evince chiaramente l‘intenzione di non abbandonare il vecchio schema di nomine. Infatti l’Amministratore Unico viene sostituito da un Consiglio di Amministrazione composto da 3 membri eletti dal Consiglio Regionale più il Presidente nominato con Decreto del Presidente Frattura.
Ancora una volta si ripresenta in tutto il suo splendore la smania della nomina, che molto spesso ricade su persone da “accontentare”, in passato esisteva il tanto odiato e criticato “sistema Iorio” adesso invece si è palesato un altro sistema che non abbiamo paura a definire “Frattura-Niro-Patriciello”.
Auspicando il permanere della prima bozza legislativa, quand’anche questi emendamenti dovessero passare in Commissione o in Consiglio Regionale, non possiamo negare il miglioramento in termini numerici rispetto alla passata struttura degli IACP. Siamo fortemente preoccupati però se guardiamo al giorno in cui verrà applicata la legge che disciplina le nomine di competenza del Consiglio Regionale (L.R. 16/2002), più volte da noi definita priva di principi di trasparenza, pubblicità e meritocrazia, tenendo presenti anche le scelte di parte e improbabili effettuate dalla Giunta regionale concretizzatesi in poltrone che in tanti casi hanno sollevato l’indignazione dell’opinione pubblica.
La proposta di legge però ha anche un carattere sociale da cui non si può prescindere, che per di più la investe di una certa urgenza per la sua efficacia. È di questi giorni l’evidente emergenza dovuta al forte disagio di molte famiglie locatarie di abitazioni di proprietà degli IACP di Campobasso e di Isernia, le quali lamentano di non essere in grado di pagare il canone d’affitto o che nei peggiori dei casi hanno già ricevuto lo sfratto per morosità.