- Acqua bene comune e diritto universale
- Ciclo integrato dell’acqua pubblico, partecipato, sostenibile e solidale
- Legge di riordino del settore
- Regime di compensazione per i Comuni che ora pagano di meno e per quelli virtuosi
- Costi gestionali minimi per la struttura dell’Ente di governo
- Gestione del sistema idrico integrato affidata a un soggetto interamente pubblico
Sì, tutte le proposte del MoVimento 5 Stelle per tutelare l’acqua pubblica e la relativa gestione sono state recepite in pieno dal Consiglio regionale.
Su Egam si è detto molto in questi mesi, soprattutto fuori dall’aula di Consiglio. In molti hanno cercato di strumentalizzare l’argomento, qualcuno ha invece fatto la differenza in questa vicenda. Il MoVimento 5 stelle è prima riuscito a catalizzare l’attenzione sul tema prima fuori dal Palazzo, grazie a un incontro con sindaci e addetti ai lavori. Oggi ha trascinato in aula il dibattito sulla gestione.
Che l’acqua sia pubblica e debba rimanere tale è un concetto espresso in mille modi e da mille schieramenti. Ciò che però serviva era un deliberato di Consiglio che indicasse in maniera chiara ed inequivocabile una serie di punti a tutela dei cittadini molisani, soprattutto rispetto a possibili speculazioni sull’oro blu.
In particolare il Consiglio si è impegnato a definire una legge di riordino del settore con lo scopo di stabilire una volta per tutte il governo pubblico e partecipato dell’intero ciclo integrato dell’acqua, in grado di garantirne un uso sostenibile ma, soprattutto, solidale. Una legge che definisca l’acqua un bene comune naturale e un diritto umano universale; che contempli il servizio idrico integrato, servizio di interesse generale con finalità di carattere sociale e ambientale, stabilendo quindi che la sua gestione sia svolta senza finalità lucrative, nel rispetto del pareggio di bilancio.
Sempre ricalcando quanto chiesto dal MoVimento 5 Stelle, sarà promossa l’istituzione di un regime di compensazione graduale sulla tariffazione per i cittadini dei Comuni che ad oggi pagano un costo nettamente inferiore alla tariffa unica in divenire, anche tenendo in debita considerazione i comportamenti virtuosi dei Comuni che da anni hanno investito per limitare le perdite della rete idrica.
Di più. Il Consiglio regionale ha deciso all’unanimità anche di minimizzare i costi gestionali relativi alla struttura dell’Ente di Governo dato che proprio questi oneri influiranno sulla definizione della tariffa.
Infine, già nella proposta di Statuto dell’Egam verrà sancito che la gestione del Servizio idrico Integrato deve avvenire attraverso una società interamente pubblica.
Insomma, abbiamo fatto filotto. Ma non abbassiamo la guardia: continueremo a vigilare affinché le prescrizioni del Consiglio trovino seguito in tutti i futuri provvedimenti.