La vicenda della demedicalizzazione della postazione 118 di Agnone insegna che non si devono elemosinare servizi come l’emergenza–urgenza in un territorio difficile e già alle prese con atavici problemi in ambito sanitario.
Senza girarci intorno, l’ultima decisione dell’Asrem di ripristinare nelle ore notturne la presenza del medico a bordo del 118 in alto Molise non è altro che la conseguenza di un’azione che, con i colleghi Angelo Primiani e Massimo Romano, eravamo pronti a portare avanti insieme ai cittadini, ovvero impugnare al Tar quell’assurdo provvedimento.
di Andrea Greco
Lo avevamo ampiamente anticipato ed è accaduto: a nostro avviso, l’Azienda sanitaria consapevole di soccombere davanti ad un giudice non ha avuto altra scelta che ritirare le sue disposizioni.
Non si possono accettare compromessi a ribasso
Dispiace vedere che una battaglia comune di civiltà così importante venga strumentalizzata dal sindaco di Agnone come pretesto di attacco politico e personale nei miei confronti. Il mio unico interesse è difendere le ragioni e i diritti dei cittadini. È vero, in questo siamo profondamente diversi, non accetterò mai compromessi a ribasso sulla pelle dei molisani. Li difenderò in ogni sede e con ogni mezzo previsto dall’ordinamento, quindi se necessario anche davanti ad un tribunale.
C’è poco da gioire, siamo pronti a continuare la battaglia, anche giudiziaria. Rimango convinto che non sia normale che i medici del 118 vengano tolti a intermittenza sul territorio. Questo mette a rischio la rete dell’emergenza-urgenza e crea disaffezione per la sanità pubblica, oltre ad alimentare un’inutile quanto dannosa “guerra tra poveri”.
Ora la battaglia continua per Venafro: la soluzione esiste
Ormai è del tutto evidente che in questa regione di “normale” non c’è nulla.
Ad ogni modo, aspettiamo di leggere i provvedimenti perché la pubblica amministrazione parla con atti e non con comunicati stampa. Una cosa però è certa: non molliamo la presa.
Nel caso specifico di Venafro, torno a ribadire che la strada che si potrebbe percorrere è quella di un protocollo d’intesa tra l’Asrem e un istituto privato convenzionato che possa farsi carico di fornire le figure mediche necessarie. Già sono stati attivati protocolli simili per altre esigenze.
Porteremo la questione in Aula. Continueremo a schierarci dalla parte dei cittadini. Lo ribadisco: per i diritti si lotta, non si elemosina!