La gestione dell’emergenza Covid in Regione è avvolta da un alone di mistero, mentre i molisani avrebbero bisogno di certezze. Da un punto di vista sanitario, ma anche sociale ed economico. Ora più che mai ci sarebbe bisogno di un’amministrazione responsabile e dialogante, capace di scelte condivise, mettendo da parte gli steccati politici. Era questo il senso della proposta di istituzione di una Commissione speciale sull’emergenza Covid, bocciata da una maggioranza che preferisce cavalcare le paure e i disagi dei cittadini.
Andiamo per gradi. Ad oggi, nonostante il tempo trascorso dalla prima ondata della pandemia, sono diversi i punti cruciali che necessitano di un approfondimento urgente. Non c’è chiarezza, ad esempio, sulla separazione dei percorsi all’interno dell’ospedale dedicato al Covid, il Cardarelli di Campobasso; non c’è chiarezza sulla gestione delle Usca (Unità speciali di continuità assistenziale) che in molti casi stanno svolgendo la loro attività con evidenti difficoltà operative; è ambigua la gestione della sicurezza nelle Residenze sanitarie per gli Anziani (RSA), soprattutto alla luce dell’aumento dei contagi registrati in diverse aree regionali; manca infine trasparenza in merito ai tamponi e allo screening, in considerazione di alcuni dati che suggerirebbero una riduzione dei test processati negli ultimi giorni.
I cittadini chiedono sicurezza
Si tratta di dubbi e carenze che impattano direttamente sulle preoccupazioni e sul senso di sicurezza dei cittadini. Per tutto questo, abbiamo appoggiato l’iscrizione della proposta di legge sulla costituzione di una Commissione speciale regionale aperta ai tecnici ma anche alle opposizioni in Consiglio. Non un Tavolo tecnico come quello dei mesi scorsi, convocato a singhiozzo e privo di incisività, bensì una Commissione stabile, con continuità ed efficacia tangibile. Un ‘organo’ utile anche al Consiglio regionale per riappropriarsi del proprio ruolo, delle proprie competenze.
La maggioranza ha chiuso le porte al dialogo
Toma e la maggioranza hanno bocciato la richiesta di procedura d’urgenza per iscrivere la suddetta proposta di legge. Ancora una volta a venir meno sono il dialogo, il confronto costruttivo e la condivisione, perché quella procedura avrebbe consentito a tutti Consiglieri di ampliare la proposta e migliorarla.
Ancora una volta Toma si è assunto la responsabilità di gestire da solo l’emergenza sulla quale sta già fallendo, proprio in virtù della sua ostinata chiusura al contributo di tutti. Intanto la sola maggioranza di centrodestra ha approvato una mozione che impegna il presidente “a promuovere ogni azione e attività legislativa utile affinché si restituisca alle Regioni potestà decisionale ed esecutiva per la gestione dell’emergenza sanitaria in atto”.
Una presa in giro a tutti i molisani
La riteniamo un’assurdità. Le Regioni hanno già tali podestà. Si tratta quindi del solito atto-farsa: incide su questioni di livello nazionale e strumentalizza la rabbia delle categorie colpite dal nuovo Dpcm poche ore prima dell’annunciata manifestazione di protesta davanti al Consiglio regionale.
Noi a questi giochi non ci stiamo: uscire dall’Aula è stata una forma di rispetto nei confronti delle istituzioni e dei molisani.