Sono intervenuta in Consiglio regionale, a margine dell’elezione del nuovo Ufficio di presidenza, di cui ho avuto l’onore di far parte dall’insediamento di questa legislatura. Vi propongo, senza tagli, il mio messaggio di commiato, nel quale lascio il pesante testimone di servire al meglio la casa di tutti i cittadini molisani.
Di Patrizia Manzo, portavoce M5S in Consiglio regionale
Un passaggio importante della mia attività politica e della mia vita, che mi ha consentito di conoscere a fondo le regole della massima assise ma anche i suoi compiti, che ha rafforzato in me la consapevolezza del ruolo del Consiglio regionale e di conseguenza di quanto esso sia stato svilito, umiliato troppe volte nonostante i reiterati appelli al suo coinvolgimento nelle scelte che riguardano tutti i cittadini del Molise che noi qui rappresentiamo.
Eppure non è venuto mai meno il rispetto: ho continuato ad adempiere ai miei doveri con responsabilità e l’indispensabile equilibrio, grazie anche alla guida di funzionari e dirigenti che servono e hanno servito questa Assise con onore. Impegno e dedizione mai mancati, anche nei momenti più difficili, come quelli recenti che ci hanno visti impegnati in pieno lockdown per fare di tutto affinché si tenesse il confronto in questa Assise.
Garantire la rappresentanza alle minoranze
Ruoli molto delicati, quelli del presidente e dell’Ufficio di presidenza che sottendono l’equilibrio al quale devono necessariamente ispirarsi anche nel garantire la rappresentanza alle minoranze. L’Ufficio di Presidenza, così come previsto dall’articolo 15 dello statuto regionale, assicura – tra i tanti compiti che assolve – l’esercizio dei diritti dei consiglieri e la funzione della minoranza. I componenti di questo Ufficio, pur essendo – come si suol dire – “donne e uomini di partito”, sono chiamati ad esercitare una funzione che richiede la massima imparzialità ed il massimo equilibrio, affinché i lavori delle assemblee si svolgano in modo ordinato ed efficace.
È questo il nobile compito di garanti super partes della Costituzione italiana, dello Statuto regionale e dei regolamenti attuativi, per scongiurare anche il più remoto rischio di una dittatura della maggioranza e la conseguente emarginazione delle minoranze, assicurando ad ogni consigliere il libero esercizio del proprio mandato.
A questi altissimi principi mi sono ispirata nel ricoprire il mio ruolo di vicepresidente, consapevole che una condotta irreprensibile nell’adempimento del mio dovere era ed è il principale mezzo per esprimere la massima gratitudine a tutti i molisani che mi hanno onorato della possibilità di poterli rappresentare in questo consiglio.
Ne deriva che il rispetto delle regole sia fondamentale nella società, in un partito, in un’associazione. Purtroppo il mondo politico, e in tutti i satelliti che gli ruotano attorno, sono tuttora attraversati da movimenti carsici di interpretazione delle regole a seconda della posizione che qualcuno occupa in un dato momento.
Un malcostume che dobbiamo eliminare.
Bisogna mettere in gioco se stessi
Non è un lavoro facile ma, in politica, teoria e prassi non sono separabili: nessun principio è valido se non si è disposti a mettere in gioco se stessi, e in fin dei conti è una prova molto meno impegnativa di quella al sapor di cicuta toccata a Socrate che preferì liberamente obbedire alle leggi, anche se lo condannavano a morte, anziché eluderle, pur di non inficiare il fondamento della democrazia ateniese, archè delle democrazie moderne.
Alla base della società civile sta l’imprescindibile principio del rispetto delle regole; un concetto che si impara fin dalla tenera età e che porta a diventare d’esempio per il prossimo. Se vogliamo diventare un esempio per gli altri, è dal rispetto delle regole che dobbiamo partire. Anche se questo rispetto per la legge ci può sembrare paradossale, anche se ci può sembrare a volte lesivo di certi nostri bisogni, non dobbiamo mai dimenticare che, sia il reciproco rispetto delle regole comuni che il rispetto della legge da parte del cittadino, sono il fondamento necessario di una comunità. Non nascondo che questi valori mi portarono naturalmente nel 2010 ad avvicinarmi al Movimento 5 stelle, ad abbracciare le sue battaglie etiche e a condividerne il codice interno.
I valori del MoVimento 5 Stelle portati in Consiglio regionale
L’adesione al MoVimento 5 Stelle comporta il dovere dell’iscritto di accettare e rispettare lo Statuto, il Codice Etico ed ogni regolamento ed atto posto in essere dagli organi associativi in conformità a questi pilastri fondamentali.
Il Codice di comportamento del MoVimento 5 Stelle ha lo scopo di garantire una condotta, da parte di tutti gli iscritti e, in particolare, dei portavoce eletti, ispirata ai principi di lealtà, correttezza, onestà, buona fede, trasparenza, disciplina e onore, rispetto della Costituzione della Repubblica e delle leggi.
Anche la previsione di una durata temporalmente limitata in determinati ruoli di rappresentanza è una regola aurea: presuppone l’avvicendamento effettuato sulla base del principio di rotazione per garantire la massima trasparenza e democraticità, in ossequio a quelli che sono i valori e le linee guida del Movimento 5 Stelle.
Un principio, quello della durata temporalmente limitata degli incarichi, al quale non ho mai pensato di sottrarmi, per rispetto dei principi fondanti del Movimento e di tutti i miei colleghi, protagonisti come me con pari dignità e possibilità, di questa esperienza politica.
I miei più sinceri auguri ad Angelo Primiani
Ad Angelo Primiani, che rappresenterà le minoranze nell’ufficio di presidenza con il ruolo di vicepresidente, non posso che augurare la stessa identica crescita, personale e politica, che io stessa ho potuto compiere nella pratica quotidiana dell’esercizio della politica al servizio di questa Istituzione.
Il mio sincero auspicio è che il nuovo Ufficio di presidenza possa continuare con profitto il percorso già avviato sia per ciò che concerne le attività rilevanti in tema di trasparenza e accessibilità, sia relativamente alle attività celebrative predisposte per i cinquant’anni del Consiglio regionale, attraverso momenti di dibattito e di confronto che rammentino a noi per primi, e a tutti i cittadini, la storia politica e sociale del Molise che si è dipanata dalla sua nascita, avvenuta nel 1963, fino ai nostri giorni.
Mi auguro parimenti che siano riservate particolare attenzione e sollecitudine alle azioni per la valorizzazione e la digitalizzazione dell’archivio storico delle sedute consiliari delle prime legislature dell’Istituzione Regione Molise.
Ugualmente e con lo stesso impegno, sedendo tra i banchi della minoranza consiliare, continuerò a considerare – così come ho sempre fatto fin dal primo giorno in cui ho varcato la soglia di questo Palazzo nel 2013 – l’etica come l’unico fondamento irrinunciabile per la mia azione politica che rifugge la spartizione di incarichi basata su interessi politici limitati e di corrente, che non considera il merito, l’impegno, la lealtà e la correttezza dell’agire come pilastro fondante e regola di vita. Le molteplici e mutevoli forme in cui si manifestano i cosiddetti do ut des della dialettica politica non mi appartengono e mai mi apparterranno.
Mi piace ringraziare oggi chi ha con me condiviso questo percorso, tutte le persone che, dall’inizio dell’attività in vicepresidenza ad oggi, hanno collaborato al mio fianco con impegno e dedizione ma soprattutto con entusiasmo. Le stesse che non mi hanno mai fatto sentire sola.
Buon lavoro a tutti.