L’avevamo detto in modo chiaro nei mesi scorsi: la decisione della Giunta regionale sull’ex-Roxy era un’operazione di facciata, decisamente pericolosa per il futuro della città di Campobasso. Ora che si tradurrà tutto in un nulla di fatto, quella scelta apre a scenari pericolosi per la città di Campobasso, con il silenzio assenso del centrodestra campobassano.
di Roberto Gravina
La Giunta regionale di centrodestra, con l’unico scopo di evitare un danno erariale, aveva dato una valutazione allo stabile dell’ex Roxy di 6 milioni di euro, stessa cifra pagata dalla Regione per acquistarlo 13 anni fa.
Ignorate le istanze del territorio
Il fallimento conclamato e fin troppo prevedibile della procedura che si voleva attivare con il Mef diventa, infatti, la scusa da parte del Governo regionale per rendere possibile la vendita dell’ex-Roxy e, soprattutto, per permettere di edificare sull’area di sedime dell’ex stadio Romagnoli, ignorando completamente le istanze del territorio e della collettività, contraria da sempre ad una cementificazione dell’area e che, invece, vede non nella vendita dell’ex-Roxy ma nella riqualificazione dell’intera area la soluzione ideale per permettere di sviluppare l’idea di un importante parco urbano cittadino.
Sarebbe il caso che ora, senza girarci inutilmente intorno, i consiglieri di centrodestra del Comune di Campobasso che in questi mesi hanno avvalorato con fervore l’intenzione della Giunta regionale di privare i cittadini campobassani di un parco urbano in centro, spieghino alla città il perché del forte disinteresse, anche in termini di confronto, che la comunità campobassana ha ricevuto dai vertici regionali con il loro interessato consenso.