La Campobasso-Isernia-Roma si conferma tra le dieci peggiori ferrovie d’Italia secondo l’indagine di Legambiente. La tratta della vergogna è al primo posto assoluto per vecchiaia dei convogli ed è teatro di disagi e disservizi a fronte di un aumento del costo biglietti del 9%. Intanto la Regione resta in silenzio: dopo cinque mesi, ancora nessuna risposta alla nostra interpellanza
Pendolaria è la storica campagna di denuncia di Legambiente dedicata ai treni regionali e locali, al pendolarismo e alla mobilità urbana. Un’indagine che non punta sull’alta velocità ma sul trasporto locale che riguarda circa 3 milioni di pendolari in Italia e migliaia di molisani che ogni giorno si spostano in treno per raggiungere i posti di lavoro e di studio tra carrozze sovraffollate, degrado, ritardi.
Ebbene, secondo Legambiente, la linea Campobasso-Isernia-Roma è fra le 10 tratte peggiori d’Italia ed è uno dei simboli al negativo di un Paese che sulle rotaie fatica a muoversi. E pensare che stiamo parlando del principale collegamento ferroviario regionale e interregionale visto che connette con la Capitale.
Invece la Campobasso-Roma è una vergogna e, come dice Pendolaria, “il motivo è semplice: un graduale peggioramento del servizio e delle corse a disposizione dei pendolari. La linea – si legge nel rapporto – è frequentata da molti pendolari, ma sono 7 le coppie giornaliere di treni diretti (per oltre 3 ore e 10 minuti di viaggio), mentre nel 2010 se ne contavano 10, con una diminuzione del 42,8%. La linea è complessivamente di 244 chilometri, ma i problemi sono nella tratta tra Campobasso e Roccaravindola di 75 km a binario unico non elettrificato, che è la principale ragione della lentezza e inadeguatezza del servizio (53 minuti nella tratta tra Campobasso ed Isernia con una velocità media di nemmeno 55 km/h). Anche nel corso dell’ ultimo anno si sono ripetuti episodi di gravi ritardi e di malfunzionamento dei convogli: treni costretti a frequenti soste in varie stazioni perché il gabinetto non funziona, aria condizionata guasta in estate, sovraffollamenti e ritardi che sono arrivati a superare in alcuni casi un’ora. Sussiste poi un problema di concorrenza con il trasporto su gomma che non solo non riesce a coprire la domanda ma va a penalizzare il trasporto ferroviario poiché le fasce orarie delle due tipologie di trasporto in molti casi coincidono”.
Scende la qualità del servizio ma salgono le tariffe. Dal 2010 il costo medio dei biglietti è aumentato del 9% come si vede dalla tabella qui affianco.
Il report parla anche del parco mezzi: “La presenza nel 2017 di un unico nuovo treno Swing (degli altri due annunciati, uno arriverà nel 2018 e l’altro entro il 2020, ndr) ha permesso all’età media di rimanere elevata con 18,1 anni. I numeri di questa regione sono chiari: i treni con più di 15 anni d’età sono ancora il 74%. È fondamentale quindi rivedere il parco mezzi sui quali si verificano i continui disagi segnalati dall’utenza e che hanno alle spalle milioni di chilometri percorsi”.
A questo Legambiente aggiunge la particolarità molisana per la quale il capoluogo non ha più collegamenti ferroviari con la costa perché è stata messa fuori esercizio la linea per Termoli. Senza contare il caso del Binario 20-Bis: da sempre, infatti, i molisani sono costretti a farsi 300 metri in più degli altri utenti per scendere e salire su un treno che fa la spola tra Molise e Roma.
Sulla Campobasso-Roma, quindi, la situazione non vede miglioramenti, anzi peggiora nonostante gli annunci in grande stile dell’assessore regionale Pierpaolo Nagni e del governatore del Molise Paolo Frattura per l’acquisto dei nuovi treni swing (per la verità ritirati in altre parti d’Italia). Annunci ribaditi qualche mese fa all’arrivo del puntualissimo treno che ha condotto in Molise il ministro dei Trasporti Graziano Delrio.
Malgrado disagi cronici e proteste sempre più pesanti, a dicembre 2016 la Regione ha comunque liquidato a Trenitalia spa oltre 90 milioni e 100 mila euro per i servizi effettuati. A giugno scorso, poi, la Giunta regionale ha approvato lo schema di rinnovo del Contratto di servizio con Trenitalia per il trasporto pubblico ferroviario nel periodo 2015-2023, contratto con cui la Società ferroviaria si è impegnata ad effettuare servizi di trasporto con materiale rotabile idoneo e sufficiente a garantire “confortevoli condizioni di viaggio” al momento inesistenti nella maggior parte dei casi.
Il contratto, in effetti, contiene una serie di specifiche, tra vincoli e sanzioni, che non sono rispettate e per questo già a luglio scorso il MoVimento 5 Stelle Molise ha presentato una interpellanza in Consiglio regionale che dopo 5 mesi attende ancora risposta.
Sia Nagni che Frattura restano in silenzio, forse per la vergogna. E visti i dati appena raccolti fanno bene.