È di qualche giorno fa la sollecitazione, rivolta da Legambiente al presidente della Regione Paolo Di Laura Frattura, a riprendere l’iter di approvazione di una proposta di legge regionale concernente l’istituzione del Parco regionale del Matese. Dando per scontata la condivisione delle aspettative e dell’urgenza, considerato che il Matese attende da troppo tempo una qualche forma di valorizzazione e di tutela, purtuttavia riteniamo che si debba mirare più in alto, alla realizzazione di un Parco nazionale del Matese. Esiste già agli atti del Parlamento un disegno di legge presentato il 3 agosto del 2010 dal senatore Ferrante e sottoscritto da altri tredici senatori, di diversa provenienza politica, tra i quali i molisani Astore e Di Giacomo. Non è certo questa la sede per ribadire le motivazioni, già ampiamente illustrate, alla base della richiesta di istituzione del Parco nazionale del Matese, d’altronde sono ben riassunte nella premessa al citato disegno di legge, ma vale la pena evidenziare alcuni vantaggi rispetto al pur valido parco regionale:
- prima di tutto la forte rilevanza ecologica del massiccio del Matese che, con la sua ricchezza di biodiversità e l’importanza come acquifero che disseta, con acqua di ottima qualità, centinaia di migliaia di cittadini campani, molisani e pugliesi, richiede un livello di tutela di rango nazionale;
- in secondo luogo la gestione unitaria assicurata da un parco nazionale ed estesa a tutto il territorio matesino, garantirebbe una uniformità di programmazione degli interventi di valorizzazione e tutela tale da non creare disequilibri tra i due versanti;
- infine la natura di parco nazionale comporterebbe il finanziamento del suo bilancio -dalla pianta organica alle spese correnti- a carico dello Stato centrale. Un vantaggio non da poco che solleverebbe le casse regionali da un esborso certamente gravoso.
Considerato inoltre che proprio Legambiente ha sostenuto, fino a pochi mesi fa, il disegno di legge presentato in Senato il cui primo firmatario è stato Francesco Ferrante, già direttore generale di Legambiente e che, tra i sottoscrittori, annovera Roberto Della Seta già presidente dell’Associazione ecologista, invitiamo gli amici di Legambiente a non abbassare il livello di tensione e di passione che ha contraddistinto finora l’obiettivo di tutela del Matese, bensì ad operare per sensibilizzare in tale direzione tutti i livelli della politica, compresa l’intera rappresentanza parlamentare molisana.