Il virus ha stravolto la socialità, ha cambiato la quotidianità, ma non è riuscito a frenare la nostra voglia di raccontarvi il Molise che viviamo e il Molise che vogliamo. Ecco il racconto del nostro 2020: un percorso di impegno, proposte, denunce, iniziative, con l’augurio che il nuovo anno riporti serenità a tutti.
È stato un anno difficile e il nostro primo pensiero non può che andare ai molisani che ci hanno lasciato a causa del virus, alle loro famiglie, ma anche agli anziani, ai bambini, ai lavoratori in difficoltà, al personale medico, a quanti stanno trascorrendo questi giorni in solitudine. La pandemia ha cambiato tante cose, anche i comportamenti quotidiani, il modo di pensare; il Covid si è insinuato tra le debolezze, ha acuito scontri, ha evidenziato carenze, ma non ha intaccato il nostro impegno.
Anche nel 2020 abbiamo portato avanti la nostra idea di politica intesa come dono: abbiamo reso possibile il ritorno a scuola di 20 bambini di Lupara, abbiamo dato il nostro piccolo contributo al sistema sanitario regionale e alla scuola, abbiamo aiutato le associazioni di volontariato.
Lo abbiamo fatto a maggior ragione nel corso di un anno difficile, segnato da un virus che sembra inaridire i cuori e fiaccare i sentimenti.
Davanti alla pandemia ci siamo posti in maniera propositiva, consapevoli che nelle difficoltà bisogna mettere da parte le differenze politiche e lavorare uniti. Vi abbiamo informato sulle disposizioni del governo, sulle regole da seguire e abbiamo fatto tante proposte, organizzative, soprattutto a tutela degli anziani, ma spesso mai discusse in Consiglio nonostante i mille dubbi sollevati; proposte economiche; proposte gestionali e sanitarie, seguendo sempre la stella polare della sanità pubblica, nel presente e per il futuro.
Ma Covid ha significato anche difficoltà economiche. Per questo abbiamo presentato proposte a tutela dei lavoratori, quelli delle zone industriali, i lavoratori pendolari, i cassaintegrati, i precari della sanità, i balneatori, i lavoratori del settore turistico; proposte per i disabili, i cui problemi hanno precise responsabilità politiche, proposte a tutela delle forze dell’ordine, degli studenti, dei dipendenti dei centri per l’impiego, delle piccole imprese.
Il nostro sostegno è andato ai medici impegnati giorno e notte per tutelare la salute di tutti, nonostante una gestione del tutto inadeguata che ha coinvolto le strutture sanitarie principali della regione. Difficoltà che abbiamo verificato direttamente visitando il Cardarelli di Campobasso, il San Timoteo di Termoli, per cui abbiamo aperto un dibattito in ottica rilancio, il Caracciolo di Agnone ma anche il Ss. Rosario Venafro e il Veneziale di Isernia sui quali abbiamo sbattuto la realtà dei fatti in faccia a tutti, anche al Commissario ad acta.
Sono stati sopralluoghi condotti nonostante qualcuno abbia tentato di impedircelo, forse perché la nostra azione ha messo in luce tutte le falle del sistema sanitario attuale: un Piano covid confuso che nega l’importanza dell’ospedale di Larino e opprime quello di Campobasso, una rete del soccorso inadeguata e pericolosa per la quale abbiamo presentato un esposto in Procura, la carenza dei medici ormai strutturale facilitata anche dalle colpe della politica, i ritardi sui bandi, sui vaccini, sui tamponi e tutti i problemi sanitari sistemici, dai punti nascita alle guardie mediche, oltre a tanti altri temi che in molti casi sono finiti nelle indagini dei Carabinieri.
Ma nonostante la pandemia abbiamo continuato a raccontarvi il nostro modo di intendere il Molise perché nel momento della paura e dell’incertezza bisogna fissare dei punti fermi, aggrapparsi ai propri valori. Abbiamo portato il nostro ‘progetto’ in Consiglio regionale attraverso tante proposte, ad esempio quelle per l’ambiente, in particolare per il monitoraggio della qualità dell’aria, un problema rimasto intatto per un altro anno, che riguarda tanti territori, da Venafro a Termoli.
Il Molise per cui lavoriamo è quello che fornisce borse di studio ai giovani molisani, quello che migliora i servizi ai cittadini in difficoltà come il Serd di Campobasso, che tutela le strutture sanitarie, i lavoratori pendolari, che sa valorizzare le bellezze regionali come la montagna e i piccoli laghi; un Molise che tutela davvero gli animali.
Sono proposte condivise con esperti e associazioni, atti approvati in Consiglio ma per i quali la Regione non ha mosso un dito. Toma, infatti, spesso prova a pulirsi la coscienza accogliendo le nostre mozioni, ma non si illuda che ciò possa bastarci.
Continueremo a batterci per i diritti di tutti come quest’anno ci siamo impegnati per il Parco nazionale del Matese, per sottrarre Bosco Corundoli dalle mani delle lobby, per difendere il Molise dalla criminalità organizzata attraverso proposte concrete dopo un ampio lavoro di studio, per ottenere strumenti importanti come il Registro della mortalità e il Fascicolo sanitario elettronico, per tutelare le fasce più deboli, dalle persone con disabilità a quanti soffrono di malattie rare.
Nel nostro 2020 abbiamo proposto l’estensione del Superbonus per le case popolari, abbiamo spiegato come riattivare il turismo, abbiamo fornito soluzioni per i trasporti, abbiamo ottenuto la firma della convenzione Anas per il ponte Sente, abbiamo indicato come facilitare il rapporto Regione-Enti locali tramite il Cal, abbiamo finalmente letto la parola fine sull’assurdo progetto del tunnel di Termoli, abbiamo ottenuto la cancellazione del vergognoso meccanismo della surroga, una minaccia alla stabilità istituzionale senza la quale abbiamo risparmiato centinaia di migliaia di euro.
Intanto il Molise voluto da Toma è rimasto fermo, terra immobile e priva di visione. Un immobilismo che non può essere taciuto. Per questo vi abbiamo svelato il bluff delle prime misure economiche, vi abbiamo raccontato il fallimento del click day, un tradimento per tanti lavoratori soprattutto quelli del basso Molise, un sistema abbandonato dopo le nostre denunce.
Abbiamo anche contestato i ritardi sul pagamento della cig in deroga, i ritardi e l’inadeguatezza del Piano sociale regionale, le logiche clientelari legate allo sport.
Abbiamo scongiurato l’ennesimo conflitto d’interessi in sanità, abbiamo svelato il business delle caldaie e quello che ruota attorno ai cittadini morosi degli Iacp con le annesse responsabilità della Regione. Vi abbiamo raccontato la storia delle spese pazze a Bruxelles, quella dei rimborsi ai consiglieri in lockdown, quella legata ai maxi compensi dei dirigenti esterni.
Abbiamo continuato a denunciare i giochi politici sulle spalle degli operatori di Campitello Matese, le vere cause della chiusura della stazione sciistica e le condizioni in cui versano le strutture. Abbiamo raccontato la vicenda dell’acqua che il Molise fornisce alla Puglia, fatta di silenzi e mancato coinvolgimento, abbiamo ripercorso la storia infinita sulla mancata messa in sicurezza del fiume Biferno e abbiamo lanciato l’allarme per il Parco dell’Olivo.
E ancora: abbiamo denunciato le lentezze sui lavori di pubblica utilità, il fallimento della Giunta sui Trasporti, lo stato comatoso dei Consorzi di bonifica attorno ai quali ruota la sopravvivenza di 25.000 ditte, i silenzi sulla viabilità interna, dalla sangrina alla statale provinciale 13, l’inganno della Regione ai sindaci sulle Comunità montane, gli errori su Molise Acque, l’assenza della Consulta per le politiche sociali.
Davanti ad una regione in ginocchio, durante un anno fatto di preoccupazioni e paure, centrodestra e centrosinistra hanno continuato con i giochini politici come conferma l’inciucio per il nuovo Ufficio di Presidenza, dove, però, la trasparenza continuerà ad essere garantita dal nuovo vicepresidente del Consiglio Angelo Primiani che ha ricevuto il testimone da Patrizia Manzo.
Nonostante le mille difficoltà dei molisani, anche in piena pandemia Toma ha trovato il coraggio di azzerare ancora la Giunta regionale per mero tornaconto personale, appena prima della discussione di una Legge di stabilità insufficiente finanche per alcuni dei suoi, come poi confermato dalla magistratura contabile che ha bocciato i conti della Regione.
È un esempio di quanto il governatore abbia ormai perso il contatto con la realtà, come lui stesso ha dimostrato sui fondi in arrivo dall’Europa, determinanti per rilanciare anche il Molise.
Davanti a una gestione confusa della pandemia, davanti alle mille promesse mai mantenute, davanti al fallimento di un progetto politico, la mozione di sfiducia presentata al presidente di Regione è stato un atto di responsabilità nei confronti dei cittadini. Responsabilità che non hanno avuto i tanti consiglieri di centrodestra che attaccano Toma ogni giorno e poi lo salvano anche loro per fini personali.
Ma noi andiamo avanti per la nostra strada. Il MoVimento 5 Stelle a livello nazionale ha vissuto, vive mesi di cambiamento e dal Molise abbiamo indicato priorità chiare al centro delle quali deve esserci un rinnovato ruolo dei territori, dei cittadini che vogliono impegnarsi per la propria terra, degli attivisti che da anni ci mettono la faccia. È da qui che il nostro 2021 comincerà.
In questo anno di lontananza forzata, siamo tornati con gioia in piazza per il Referendum sul taglio dei parlamentari che ha confermato come le battaglie del MoVimento siano anche quelle di tantissimi molisani, gli stessi che ci hanno regalato l’adesione alla riforma più alta d’Italia.
Ora abbiamo davanti un anno con tanti dubbi ma con il solo auspicio che tutti possano ritrovare la propria stabilità, economica, sociale, psicologica, la stabilità degli affetti. E vi facciamo una promessa: appena sarà possibile, torneremo a guardarci negli occhi, a stringerci le mani, ad abbracciarci, continuando ad ascoltarvi come sempre è stato in questi anni.
Buon 2021 dal MoVimento 5 Stelle Molise. Con il cuore.