Il taglio di 4,6 miliardi al Fondo Automotive deciso dal Governo Meloni con la nuova manovra, così come la revoca dei fondi Pnrr destinati alla Gigafactory di Termoli decisa dal ministro Urso poco più di un mese fa, sono purtroppo scelte simili tra loro e per questo ugualmente incomprensibili, che danneggiano il settore automobilistico, in Molise rappresentato non solo da Stellantis ma anche da altre importanti realtà produttive nella zona di Isernia, e mettono a rischio migliaia di posti di lavoro, come quelli dei lavoratori dell’indotto di Termoli. Il Governo sembra aver deciso di rinunciare a costruire una strategia industriale per l’Automotive e la transizione verde, preferendo trasferire i fondi a un altro comparto, come quello della difesa. Ci chiediamo, assieme ai lavoratori, se sia davvero questo ciò di cui ha bisogno l’Italia.
di Roberto Gravina
Il Movimento 5 Stelle ha più volte sottolineato la necessità di adottare un piano industriale che preveda l’intervento diretto dello Stato. Abbiamo proposto sia in Consiglio regionale che in Parlamento una mozione per includere Cassa Depositi e Prestiti nel capitale di ACC (Automotive Cells Company) per garantire il futuro della Gigafactory di Termoli. Un investimento pubblico avrebbe il doppio vantaggio di bilanciare gli interessi degli azionisti internazionali e offrire un sostegno concreto alla produzione italiana, proprio come già avvenuto in Francia e Germania, che hanno dimostrato come il coinvolgimento dello Stato possa stabilizzare le prospettive dell’industria automotive.
Preoccupante mancanza di visione dal centrodestra
Le recenti decisioni del Governo, che sottraggono fondi al comparto dell’auto per destinarli ad altri settori, sono una scelta che segnala una preoccupante mancanza di visione per il futuro industriale del Paese. Questa crisi richiedeva un progetto serio di rilancio e innovazione, soprattutto per non perdere terreno nei confronti della concorrenza cinese. Infatti, a differenza della Cina, che ha iniziato a investire e sviluppare l’elettrico dal 2017, raccogliendone ora i frutti, è indispensabile che si recuperi il tempo perso, accelerando e sostenendo gli investimenti nel settore. Invece, con queste scelte, di fatto, si è preferito abbandonare un piano strategico per la transizione, rinunciando agli strumenti necessari per rendere l’Italia competitiva a livello internazionale, nonostante il pressing delle imprese e dei sindacati.
La situazione di Termoli e della Gigafactory è emblematica di questa carenza strategica. In questi mesi, il Movimento 5 Stelle ha proposto misure concrete per assicurare che il progetto venga portato avanti, anche attraverso un fondo dedicato che stabilisse un quadro finanziario certo e garantisse tempi chiari per l’avvio dei lavori. Ma il governo, con il suo immobilismo, ha fatto l’esatto contrario, scegliendo, invece, anche di sottrarre i fondi del Pnrr senza fornire alternative.
I fondi dirottati verso il comparto difesa
Il Governo e i rappresentanti molisani del centrodestra devono spiegare chiaramente ai cittadini e ai lavoratori molisani come intendono giustificare la scelta di dirottare i fondi per l’Automotive verso il comparto difesa. In un momento in cui migliaia di lavoratori a Termoli e in tutta Italia stanno vivendo l’incertezza sul futuro della Gigafactory e dell’intero settore automotive, risulta davvero incredibile che la priorità del Paese sia investire in tutt’altro settore.