A Larino nessuna concertazione con cittadini e associazioni di categoria per l’installazione di un mega impianto fotovoltaico e la realizzazione di un tempio crematorio. Circostanza grave visto che le due iniziative andranno a cambiare volto alla città. In merito al fotovoltaico il comparto più penalizzato sarà quello agricolo che vedrà sottratto porzioni di terreno coltivabile. Molte le perplessità che emergono al riguardo e che andrebbero chiarite in maniera definitiva con il coinvolgimento di tutta la cittadinanza.
di Vittorio Nola
Nelle ultime settimane ho appreso che nel Comune di Larino si sta per concretizzare la possibilità di realizzare un mega impianto fotovoltaico e, al tempo stesso, la costruzione di un tempio per la cremazione dei defunti. Entrambe le iniziative non sarebbero state concertate né con la popolazione, né tanto meno con le associazioni del territorio. Reputo tali manchevolezze assai gravi anche in considerazione del fatto che per l’installazione delle luminarie, l’amministrazione Puchetti ha svolto una consultazione pubblica contrariamente a quanto si verifica per il fotovoltaico e il forno crematorio. Insomma, sembra di capire, vengono utilizzati due pesi e due misure su temi che andranno a mutare il volto della cittadina.
Dubbi su procedure e sull’impatto ambientale
A riguardo sulle procedure attuate molti i dubbi e le perplessità che emergono e che andrebbero chiarite con il coinvolgimento di tutta la cittadinanza. Sul forno crematorio, al di là della reale efficienza ed efficacia della struttura, sarebbe opportuno conoscere se l’amministrazione abbia proceduto ad un attento e scrupoloso studio di fattibilità economica per valutare le offerte più vantaggiose come pure l’impatto ambientale che l’opera avrà sul territorio frentano. Inoltre, in un periodo di forte crisi per le aziende, altra domanda è se siano state interessate ditte specializzate molisane per realizzare l’impianto. Ad oggi le risposte del sindaco di Larino non ci soddisfano perché evasive su diversi aspetti. Inutile ribadire la necessità di un confronto diretto con i cittadini chiamati a supportare o meno scelte, al momento, piovute dall’alto.
Comparto agricolo penalizzato dal fotovoltaico
Discorso a parte merita il campo fotovoltaico in contrada Piane della potenza nominale pari a 2142 kWp. Anche in questo caso innumerevoli i quesiti da spiegare. Tra tutti se l’idea progettuale ha visto l’interessamento delle principali associazioni agricole che rappresentano il motore trainante per l’economia del posto. Dico questo perché il nuovo impianto solare andrà a sottrarre porzioni di terreno coltivabile arrecando un notevole danno alla produzione. In più è risaputo che sull’area in questione sono in corso lavori per il potenziamento della rete-metano. Ma non è tutto, perché sulla vicenda pende un ricorso dello Slow Food Abruzzo e Molise al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
A rischio il futuro dell’area frentana
A questo punto appare doveroso far conoscere a tutti a che punto sono arrivate le pratiche per le autorizzazioni – concessioni. Non da ultimo impossibile sorvolare su decisioni affrettate che vanno in contrasto con la maggiore fonte economica, ovvero il comparto agricolo sinonimo di crescita, occupazione e sviluppo. Il rischio è di imboccare strade sbagliate che nel primo caso potrebbero generare polemiche e recriminazioni, nel secondo penalizzare il futuro di un’area da sempre a vocazione agricola.