Dall’inizio della legislatura il Presidente Frattura, anche se membro della Struttura Commissariale, ha sempre contestato la titolarità del Tavolo Massicci ad interferire sulle scelte proprie della Regione in materia di sanità.
E’ al vaglio della Corte Costituzionale l’ordinanza del TAR Molise n. 727/13 in merito ai profili di incostituzionalità dei poteri delle strutture commissariali.
La notizia di oggi è che, in attesa di questa pronuncia, il TAR Molise ha sospeso, su richiesta del Comitato SS. Rosario, l’efficacia, tra gli altri, del piano operativo così come presentato a febbraio e modificato con le integrazioni del 4 giugno scorso. Questo è un provvedimento di tipo cautelare al fine di evitare che eventuali azioni da realizzare o già in fase di realizzazione producano i loro effetti.
Considerando quanto premesso ci poniamo degli interrogativi.
- Non è ambiguo che nell’ultima versione dei Programmi Operativi, e successive integrazioni, Frattura abbia recepito le indicazioni del Piano Sanitario Regionale redatto da Filippo Basso pur essendo questi espressione del Tavolo Tecnico il cui lavoro è stato da lui più volte attaccato?
- In funzione di tale contrasto, non è a dir poco strano che abbia comunque operato in qualità di Commissario ad acta producendo atti? Perché non si è dimesso per poi impugnare i provvedimenti del Commissario che lo avrebbe sostituito?
Infine vi proponiamo questo ipotetico, quanto realistico, scenario: il 3 luglio il TAR conferma la sospensiva, in attesa del giudizio della Corte Costituzionale. Frattura che fa?
- Ricorre al Consiglio di Stato in qualità di Commissario per difendere i contenuti del suo Piano Operativo?
- Oppure resta in attesa che la Corte Costituzionale gli spezzi le catene del Tavolo Tecnico lasciandogli piena operatività senza tanti vincoli?
In tutto questo chi ci rimette sono sempre i cittadini perché si rimanda alle calende greche ogni decisione, rimpallando responsabilità e rinviando interventi ormai indifferibili. Rispetto a un anno fa siamo punto e a capo.