Siamo davvero stanchi di decisioni prese senza coinvolgere il Consiglio regionale, salvo poi presentare in extremis degli atti totalmente privi di senso sui quali vengono chiamati i consiglieri ad esprimersi a giochi già fatti!
Questo è quanto accaduto più volte durante questa legislatura ed è un atteggiamento che si è ripetuto sulla gestione della questione Gam che, lo ricordiamo, deve avere come obiettivo principale il rilancio della filiera avicola, salvaguardando il più possibile i livelli occupazionali e tirando fuori la Regione dalla sua partecipazione. Invece attorno a noi vediamo solo iniziative temporanee e, al momento, ipotetiche. Un valzer triste diretto da un Frattura confusionario che prima chiede al Consiglio di votare su un atto della Giunta, poi spiega che quel Consiglio non può sostituirsi a quella stessa Giunta. Epilogo eloquente di una giornata conclusa con il no deciso del Movimento 5 Stelle alla presa d’atto della Giunta e con la bocciatura da parte della maggioranza dei 6 emendamenti da noi presentati volti a dare un indirizzo politico più chiaro sulla vicenda. Ciliegina sulla torta la notizia dell’interessamento di AIA ad intervenire in questa fase che ha ulteriormente avvalorato le criticità da noi espresse più volte in questi giorni.
Se condivisione di indirizzo politico doveva essere, noi il nostro lo abbiamo fatto proponendo ben sei punti ad integrazione di un deliberato altrimenti vuoto e autoreferenziale.
- Conoscendo l’esperienza dei numerosi “capitani coraggiosi” che si sono avvicendati nelle varie aziende molisane, proporre che il privato si impegnasse ad attivare un fondo di garanzia per dimostrare la sua affidabilità finanziaria;
- Definire modalità e tempi per la fuoriuscita definitiva dalla partecipazione in GAM srl;
- Concertare con tutte le parti sociali le varie opzioni che si sono presentate per la gestione sia della fase transitoria che di quella prospettica;
- Mantenere l’intera filiera avicola in Molise ed evitarne la frammentazione;
- Scongiurare la possibilità che possa avvenire una riconversione energetica, anche parziale, della filiera: questo in considerazione del fatto che la Aria Food ha come oggetto sociale anche “la realizzazione e la gestione di impianti di energia termica ed elettrica alimentati da fonti tradizionali o rinnovabili”;
- Provvedere alla rimozione e alla bonifica dell’amianto eventualmente presente negli stabilimenti interessati.
E’ poi da considerare che Aria Food è di fatto in una posizione di forza rispetto alla Regione, chiedendo una trattativa riservata e ricevendo un silenzio totale persino sulla mera notizia di interessamento: un privato che mette sul piatto solo locazioni e che per quattro soldi ha acquistato un marchio che potrebbe avere ancora appeal al bancone del supermarket!
Infine un inciso sul Piano di Sviluppo Rurale. Nella proposta di Aria Food ad ottobre si leggevano precise mire su tali fondi, al punto da definirne importo e tempistiche, chiedendo che, all’interno del PSR 2014-2020, entro luglio 2015, la Regione predisponesse risorse a fondo perduto esclusivamente dedicate alla filiera avicola per almeno 16 milioni di euro. Ebbene, al di là dell’inopportunità che un privato detti alla Regione la programmazione in tema di agricoltura, il MoVimento 5 Stelle ritiene doveroso che la predisposizione del bando passi prima in Commissione e poi in Consiglio, quindi prima della deliberazione finale in Giunta, cioè quando sarà ancora possibile intervenire. Ma tra le condizioni dettate, Aria Food addirittura “avvisa” che qualora non dovesse aggiudicarsi i 16 milioni, nei tempi previsti, rescinderebbe tutti i contratti con la Gam, a nostro avviso compromettendo concordato ed exit strategy.
A questo aggiungiamo che Aria Food è nata quattro mesi fa, ha un capitale versato di 12.500 euro, non ha mai operato nel settore avicolo ed è guidata da un Volpe Pasini, spesso alla ribalta della cronaca nazionale per il suo impegno politico.
Crediamo possa bastare.
PS: Per chi non lo ricordasse o non lo volesse ricordare il MoVimento 5 Stelle ha sempre proposto la socializzazione attraverso la nascita delle cooperative, strada non perseguita dalla Giunta regionale
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