Verrebbe da dire: meglio tardi che mai. Già nel luglio scorso, in merito alla vendita del polo specialistico ‘Gemelli’ di Campobasso chiedemmo l’immediato intervento della Regione affinché rilevasse la struttura. Ora finalmente il presidente Toma ha annunciato l’interesse dell’Ente regionale in tal senso, ma non basta: bisogna vigilare affinché questo annuncio si traduca in proposte reali e realizzabili.
Oltre tre mesi fa, con una nostra mozione, l’intero Consiglio regionale diede mandato al presidente Toma di scongiurare la cessione del Gemelli a soggetti non idonei a perseguire le finalità di interesse pubblico sancite nei contratti. Parliamo infatti di una struttura sanitaria costruita, avviata e fatta funzionare quasi in toto grazie a risorse pubbliche, quindi ai soldi dei molisani.
La mozione, quindi, impegnò Toma a fare quanto in suo potere per vigilare sul rispetto di quelle finalità pubbliche alla base di un imponente esborso di denaro dei contribuenti. Ora, accertato l’impegno della Regione a rilevare il Gemelli, bisogna continuare a lavorare proprio a tutela dell’interesse dei molisani.
In questo senso è importante sottolineare che, ancora oggi, non è dato sapere se il potenziale acquirente sia titolato a garantire il rispetto degli impegni presi, ovvero offrire un centro di formazione e di erogazione di prestazioni specialistiche per i cittadini.
Inoltre, siamo sicuri che un fondo straniero, di cui non si conoscono i reali azionisti, possa essere accreditato a svolgere prestazioni pubbliche?
Di più: se il bacino di utenza del nuovo Gemelli resterà lo stesso previsto ai tempi della nascita della Cattolica, saranno gli stessi anche i problemi contrattuali tra Regione e Gemelli legati allo sforamento del budget per la mobilità attiva.
Toma vada contro qualsiasi tentativo di speculazione dei privati!
Ad ogni modo, l’acquisizione da parte della Regione sarebbe una grande opportunità per la sanità pubblica molisana perché potrebbe contribuire a risolvere enormi criticità tra cui le difficoltà organizzative o la carenza di personale e spazi.
Ma l’operazione deve fermare qualsiasi possibile tentativo di speculazione da parte dei privati impedendo che il Gemelli finisca in mani non idonee a garantire i diritti dei molisani. Anzi facendo pesare loro il fatto che i contratti di accreditamento sono scaduti già dal 2018 e ancora attendono di essere rivisti.
Se la Regione non avrà la forza e il coraggio di muoversi in tal senso, anche l’annuncio di voler acquisire il Gemelli sarà soltanto l’ennesima operazione di facciata.