L’azione del MoVimento 5 Stelle, coordinata ad ogni livello istituzionale, ha portato gli ispettori del Ministero della Salute ad evidenziare tutte le carenze nella gestione della pandemia in Molise. La rete sanitaria molisana è al collasso e i responsabili sono sotto gli occhi di tutti, perché la verità sta venendo a galla. Ora attendiamo anche sviluppi dall’operato della magistratura. Cosa non è stato fatto e cosa si può ancora fare per tutelare i molisani? Vediamolo insieme.
Tutte le criticità rilevate dagli ispettori del Ministero della Salute
Innanzitutto, i sopralluoghi degli ispettori ministeriali negli ospedali pubblici regionali, svolti il 27 e 28 gennaio scorsi, sono anche e soprattutto frutto dell’azione portata avanti a livello comunale, con le segnalazioni del sindaco di Campobasso, Roberto Gravina, con le denunce dei portavoce comunali, con le informative dei portavoce regionali e con l’interrogazione depositata già a novembre scorso dal portavoce alla Camera Antonio Federico.
La relazione ispettiva del Ministero della Salute mette in luce che la struttura di Larino poteva essere dedicata alla gestione della pandemia se solo avessero voluto tutti coloro che gestiscono la sanità regionale in maniera diretta o indiretta. Tutto quello che poteva essere fatto non è stato fatto e, come previsto, oggi possiamo dire che è stato perso un anno a causa di continui rimpalli di responsabilità.
Non solo. Dalla relazione degli ispettori si evince che in Molise non è stato attuato quanto contenuto nel Decreto Rilancio, non è stato attivato alcun posto letto ‘strutturale’ previsto, non si sa come siano stati utilizzati i milioni di euro stanziati dal Governo nazionale, non è stata data attuazione alle Dca 48 e 65, in pratica non è stato fatto nulla per riorganizzare la rete ospedaliera, né per potenziare la rete sanitaria territoriale che avrebbe dato centralità al Vietri; inoltre la visita ispettiva negli ospedali principali della regione ha evidenziato carenze sui percorsi e difficoltà sull’adesione ai protocolli. Sono tutte criticità da imputare in capo alla dirigenza Asrem, quindi al direttore Oreste Florenzano di cui chiediamo le dimissioni immediate.
La gestione sanitaria in Molise necessità di una governance semplificata
Allo stesso tempo ora sono messe su carta anche le difficoltà e le ambiguità del Commissario ad acta, le cui ondivaghe decisioni non hanno aiutato la soluzione dei problemi, a prescindere dal fatto che il suo operato non abbia mai trovato sponda con il Responsabile della Protezione civile, Donato Toma.
In Molise serve una governance sanitaria semplificata, perché sono troppi i livelli di responsabilità che si accavallano tra Regione, Asrem, struttura commissariale e Protezione civile. Ad ogni modo la relazione evidenzia chiare responsabilità, soprattutto gestionali ed attuative, pertanto attendiamo sviluppi dall’operato della magistratura.
Le prossime azioni da concretizzare per tutelare la salute dei molisani
La crescente diffusione del virus e le condizioni della rete sanitaria anti Covid ci fanno capire che in Molise siamo all’anno zero. Ma ora bisogna muoversi a realizzare ciò che è riportato sul Piano di riorganizzazione ospedaliera con i 35 posti di terapia intensiva/semi-intensiva e con l’ampliamento dei Pronto soccorso su tutti e tre i presidi ospedalieri. Bisogna, inoltre, attuare il Piano di potenziamento della rete territoriale, puntare sulla continuità assistenziale, considerando il Vietri un punto centrale e imprescindibile per la riabilitazione e i post Covid, come sollecitiamo da sei mesi, quindi serve rinforzare la campagna vaccinale e lavorare per garantire servizi e strutture a qualsiasi cittadino.
Il MoVimento 5 Stelle resta presidio sul territorio a tutela della salute di tutti.