L’ultimo tavolo ministeriale non ha portato alcuna chiarezza sul futuro della Gigafactory di Termoli. Purtroppo, la maggioranza di centrodestra, che governa la regione, sembra più interessata a sostenere il Governo nazionale che a difendere l’economia e il lavoro del Molise. Dal canto nostro, continueremo a tenere alta l’attenzione e solleticare il presidente Roberti per una posizione forte e soprattutto per soluzioni concrete. Ne abbiamo parlato oggi, in conferenza stampa alla presenza dei lavoratori Fiom.
di Moimento 5 Stelle Molise
Il tavolo dello scorso 17 dicembre al MIMIT non ha portato alcuna chiarezza sul futuro della Gigafactory di Termoli. Ancora una volta Stellantis e ACC non hanno fornito piani concreti per il nostro territorio, e il silenzio del Ministro Urso e del Governo Meloni su questo tema è la prova evidente di un disinteresse per il Molise e i suoi progetti di sviluppo. Il vuoto emerso ieri annacqua anche le rassicurazioni che Stellantis aveva fornito nei mesi scorsi, dichiarazioni che, alla luce dei fatti, appaiono sempre più inconsistenti.
Roberto Gravina: “Il centrodestra regionale in silenzio di fronte alla lenta agonia di Termoli”
Mentre in Spagna la Gigafactory è pronta a produrre batterie al litio ferro fosfato dal 2026, a Termoli siamo ancora al punto di partenza, con piani rimandati al 2025 e nessuna risposta concreta sulla sostenibilità economica del progetto. È evidente che il Governo non ha il coraggio di affrontare un tema cruciale come il costo dell’energia, che in Spagna è nettamente inferiore e rappresenta un vantaggio competitivo decisivo per Stellantis.
La discrepanza tra il trattamento riservato a Termoli e quello garantito alla Spagna è un tema che il Governo dovrebbe sollevare con forza, ma invece si preferisce evitare una discussione che potrebbe portare a un’unica soluzione: intervenire con fondi mirati o misure concrete per abbattere i costi energetici. Questo silenzio è inaccettabile per i lavoratori e le imprese del Molise.
Purtroppo, la maggioranza di centrodestra che governa la Regione sembra più interessata a sostenere il Governo nazionale che a difendere gli interessi del nostro territorio. L’inerzia dimostrata dalla Giunta Roberti, incapace di alzare la voce nemmeno di fronte alla revoca dei fondi PNRR per la Gigafactory, è il simbolo di una politica che si limita ad accettare passivamente decisioni prese altrove, senza alcun peso specifico a livello nazionale.
Farsi andare bene le non dichiarazioni di Stellantis sul futuro concreto della Gigafactory significa tradire i lavoratori e l’indotto. Da quasi un anno viviamo una sequenza infinita di promesse non mantenute, e la politica nazionale e regionale non fa abbastanza per spezzare questo circolo vizioso. È ora che il Governo, la Regione e Stellantis escano dall’ambiguità e forniscano finalmente tempi, modalità e risorse certe per la realizzazione di un progetto che può e deve rappresentare il futuro del nostro territorio.
La Gigafactory di Termoli può essere realizzata, ma serve una politica industriale seria e coraggiosa, che metta al centro i lavoratori, il territorio e la competitività del sistema produttivo italiano. Non possiamo continuare ad assistere a questa lenta agonia senza che il Governo e la Regione assumano finalmente una posizione chiara e determinata.
Angelo Primiani: “Mi aspettavo una posizione forte del governo regionale: è ora di dire basta a riunioni sterili”
La mancanza di notizie sulla realizzazione della Gigafactory e l’assenza di un piano industriale concreto sono inaccettabili. Ciò che mi preoccupa ancor di più è il silenzio assordante che circonda i lavoratori e le loro famiglie, che meriterebbero ben altro.
Mi aspettavo una presa di posizione forte da parte del governo regionale, un gesto decisivo per proteggere la produzione a Termoli, che rappresenta una vera e propria panacea per il nostro Molise. È cruciale comprendere che mettere in discussione l’investimento della Gigafactory equivarrebbe a spingere la nostra regione verso una crisi senza precedenti. Non possiamo permetterci passi falsi, né gestire questa situazione con superficialità.
È tempo di dire basta a riunioni che non portano a soluzioni concrete e di unirci per combattere una battaglia che trascende i colori politici e le ideologie con l’unico obiettivo di salvaguardare l’economia e il lavoro in Molise.
Andrea Greco: “L’assessore Di Lucente smetta di prendere in giro migliaia di lavoratori”
Di fronte all’incertezza che due mila persone, due mila famiglie, vivono sulla propria pelle, trovo sconcertanti le parole dell’assessore alle attività produttive Andrea Di Lucente che dimostra ancora una volta di non avere ben chiaro a che velocità sta viaggiando il mondo, mentre lui evidentemente è fermo all’anno zero.
L’assessore la smetta di prendere in giro migliaia di lavoratori e si assuma piuttosto la responsabilità di dire che la Regione è pronta a certificare la morte dell’indotto, perché di fatto è quello che sta accadendo, visto che non esiste una programmazione di investimenti concreti per rinnovare lo stabilimento di Termoli. E nel frattempo la produzione viene delocalizzata altrove.
Lo ribadisco per l’ennesima volta: in questa battaglia saremo sempre al fianco dei lavoratori. Forse una cosa non è ancora chiara: se chiude l’ex Fiat di Termoli, chiude il Molise, mentre i vertici regionali e la delegazione parlamentare continuano a farsi selfie in occasione di inutili e inconcludenti tavoli istituzionali che finora non hanno prodotto alcun risultato.