MoVimento 5 Stelle Molise

Guardia medica di Termoli in condizioni precarie. La nostra interrogazione

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Da diverse settimane, i medici in servizio presso la Guardia medica di Termoli protestano per le condizioni precarie in cui sono costretti ad operare. Sono stato di persona a verificare quanto denunciato e posso confermare che la situazione è indecorosa. Insieme ai miei colleghi, Angelo Primiani e Andrea Greco, ho presentato allora un’interrogazione al presidente Toma affinché spieghi come e in che tempi intende ripristinare la funzionalità del presidio sanitario.

Di Valerio Fontana, portavoce M5S in Consiglio regionale del Molise

Nelle scorse settimane, ho voluto vedere coi miei occhi i tanti problemi lamentati dai medici della guardia medica di Termoli. A guidare la protesta che va avanti da settimane, quasi inascoltata, la dottoressa Fernanda Florio. Un medico che ha subito sulla sua pelle la superficialità con cui la Regione ha affrontato l’emergenza Covid: ha infatti contratto il virus prestando servizio con il 118 ed ora, lavorando in condizioni a dir poco precarie, è di nuovo a rischio.

Cosa ho riscontrato nella mia visita alla Guardia medica?

I locali destinati alla Guardia medica sono inadeguati, mancando di zona triage e pre-triage per scongiurare possibili contagi e il personale medico costretto, di conseguenza, a lavorare senza tutele.

I locali sono condivisi con altri dipendenti del Sistema Sanitario Regionale, quali autisti di ambulanze e operatori della vigilanza.

Non sono previste toilette separate per uomini e donne e manca una zona antibagno per poter effettuare le necessarie operazioni di igienizzazione, consigliate per la prevenzione dei contagi da Covid-19.

Si rileva l’assenza delle suppellettili minime ed indispensabili per operare con ordine e con spazi adeguati alle necessità mediche.

Non è garantita la riservatezza del personale, in quanto la stanza che dovrebbe essere adibita a spogliatoio è dotata di una apertura verso l’esterno socchiusa con una semplice tendina.

La nostra interrogazione porta le istanze dei medici in Consiglio regionale

Oltre ad esprimere piena solidarietà a chi si prodiga con grande abnegazione per la salute dei cittadini, ho promesso alla dottoressa Florio che avrei portato quanto prima la questione in Consiglio regionale. Assise regionale che, nonostante le emergenze in corso, è rimasta chiusa per più di un mese. Il Covid non è andato in ferie, i problemi dei molisani neanche, ma il Consiglio riprenderà i lavori solo martedì prossimo, 15 settembre.

Continuo a domandarmi perché la Guardia medica non fosse tornata nella sua sede naturale, almeno una volta superata la fase più acuta dell’emergenza sanitaria. All’Ospedale San Timoteo sarebbe stato garantito l’opportuno filtro del pre-triage, che invece nella sede provvisoria manca. Si è trattato dell’ennesimo attacco alla sanità pubblica del basso Molise, per di più in un periodo delicato, in cui l’utenza è aumentata con i turisti. Un attacco che il MoVimento 5 Stelle non è disposto a tollerare.

Con un’interrogazione, rivolta al governatore Donato Toma, abbiamo chiesto di risolvere al più presto le assurde criticità segnalate da operatori e utenti del Servizio di Guardia Medica di Termoli. La Regione Molise deve consentire a professionisti come la dottoressa Fernanda Florio di poter assistere i pazienti in sicurezza, tutelando la salute di chi combatte in prima linea questa emergenza sanitaria. Al contempo, ha il dovere di garantire ai cittadini un servizio sanitario che assicuri gli standard minimi e rispetti il diritto alla salute sancito dalla nostra Costituzione. Il regolamento del Consiglio regionale prevede che si risponda ad un’interrogazione entro quindici giorni. Io mi auguro che la risposta arrivi prima, perché la salute di medici e utenti non può attendere.

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