Numerosi gli spunti forniti dagli attori del settore commercio in risposta alla crisi che, da anni ormai, sta mettendo a dura prova la categoria. Se n’è discusso ieri nell’assemblea della II Commissione che ha ospitato in audizione le associazioni di categoria, i rappresentanti sindacali, le associazione dei consumatori, il Direttore del Servizio pianificazione e sviluppo delle attività commerciali e artigianali e il Direttore del servizio politiche per l’occupazione della Regione Molise.
È stato un incontro costruttivo dal quale sono venute fuori numerose proposte che andrebbero tutte adeguatamente valutate. Si spazia da una legge di riforma degli agriturismi, a un regolamento che blocchi la competizione “sleale”, a una rivisitazione delle vendite promozionali e dei saldi, a una riorganizzazione della FinMolise Srl fino alla richiesta di un unico Confidi intersettoriale. L’attenzione si è concentrata anche sulla possibilità di rifinanziare l’Artigiancassa per attivare misure utili al consolidamento dei dibiti delle piccole e micro imprese attive sul territorio.
Tuttavia alcune associazioni e rappresentanti sindacali hanno denunciato anche la disattenzione delle loro proposte in alcune politiche adottate dal governo regionale della passata legislatura in modifica alle norme degli orari di apertura delle attività commerciali con l’approvazione della legge regionale n. 20 del 2010.
Personalmente, ma ho osservato che la questione era stata sollevata anche da alcuni rappresentanti sindacali, non capisco come mai sia stato disatteso l’art. 18 della legge regionale n. 33 del 1999 che prevede l’istituzione di un Osservatorio regionale del Commercio come strumento di programmazione territoriale, e sulla base di quali informazioni sono state, o non lo sono state affatto, adottate alcune politiche, che vanno dalla formazione, alle misure di contrasto alla crisi, alla valorizzazione dei centri storici e dei negozi di vicinato indispensabili per garantire i servizi minimi nei piccoli centri molisani. Come ha spiegato il Direttore del Servizio di pianificazione e sviluppo del commercio l’Osservatorio ha smesso di funzionare dopo la modifica prevista dalla legge finanziaria regionale n. 2 del 2012 che dichiara onorifica la partecipazione alle sedute dell’Osservatorio prevedendo un rimborso spese e un’indennità chilometrica per i membri residenti fuori dal capoluogo.