Giornata dedicata agli ultimi approfondimenti per la seduta consiliare di domani. Tra i punti all’ordine del giorno uno risulta alquanto ambiguo, ovvero: la nomina di tre membri del Collegio dei revisori dei conti che l’attuale statuto vuole siano consiglieri (art. 56 dello Statuto). Peccato che l’art. 14 del D.L. 138/2011 disponga: “istituzione, a decorrere dal 1° gennaio 2012, di un Collegio dei revisori dei conti, quale organo di vigilanza sulla regolarità contabile, finanziaria ed economica della gestione dell’ente […] i componenti di tale collegio sono scelti mediante estrazione da un elenco, i cui iscritti devono possedere i requisiti previsti dai principi contabili internazionali, avere la qualifica di revisori legali di cui al D.Lgs 39/2010 ed essere in possesso di specifica qualificazione professionale in materia di contabilità pubblica e gestione economica e finanziaria anche degli enti territoriali secondo i criteri individuati dalla Corte dei Conti”. Tale legge deve diventare attuativa al massimo entro settembre. Se così non fosse, in virtù dell’art. 2 della Legge n. 174 del 2012, l’inadempienza costituirebbe grave violazione di legge con possibile conseguenza lo scioglimento del Consiglio ai sensi dell’art. 126, primo comma, della Costituzione). A questo punto, è d’obbligo la domanda … quanto utile e sensato sia costituire un organo che resterà in carica pochi mesi, forse poche settimane? Il nuovo Statuto, infatti, prevede all’art. 59 che: “La Regione è dotata del Collegio dei revisori dei conti, quale organo di vigilanza sulla regolarità contabile, finanziaria ed economica della gestione. Il Collegio si compone di tre revisori estranei agli organi ed all’amministrazione della Regione, dura in carica tre anni […].” … a quando la promulgazione?
Per adesso, il controllato dovrebbe controllare il controllore.
Il Collegio dei revisori dei conti della Regione
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