Il MoVimento 5 Stelle sta portando avanti un confronto costruttivo con attivisti e portavoce in tutte le regioni. È infatti emersa, forte, la necessità di ripensare l’organizzazione interna del MoVimento per renderla più rispondente alle istanze che arrivano dalla base. Per questo il nostro Luigi Di Maio ha iniziato un tour lungo la Penisola. Lo scorso 23 giugno è stata la volta del Molise: in un appassionato incontro, Luigi ha spiegato la necessità di una più efficiente organizzazione territoriale e ha chiesto il parere degli attivisti molisani, coinvolgendoli ‘attivamente’ in questo ambizioso progetto. Terminate le audizioni dei gruppi regionali, comincerà la fase di votazione su quanto emerso dal confronto con attivisti e portavoce. Ecco la proposta di riorganizzazione del MoVimento 5 Stelle a livello nazionale.
di Luigi Di Maio, Capo Politico del MoVimento 5 Stelle
Ciao a tutti. Oggi vi racconto la proposta di organizzazione nazionale del MoVimento 5 Stelle che sarete chiamati a votare. Partiamo dai numeri: in Italia abbiamo circa 8000 comuni. Il MoVimento ha circa 500 gruppi locali. Sulla piattaforma Rousseau siamo in centomila ad avere diritto di voto e il numero di attivisti in generale è di circa di 8000-9000 persone in tutta Italia.
Vi dico questi numeri perché sul territorio nazionale noi possiamo crescere ancora tantissimo, possiamo fare ancora tantissimo per il territorio italiano, al di là di chi abbiamo eletto nelle istituzioni. Ci sono tanti comuni, tante province, tante aree, tante zone di questo bellissimo Paese che aspettano un’opportunità di partecipazione e quella opportunità può darla solo il MoVimento 5 Stelle. Non sto parlando di cariche, non sto parlando di voti, non sto parlando di elezioni. Sto parlando di un luogo di discussione democratica e di partecipazione in cui attivandoti come cittadino puoi migliorare la qualità della vita degli altri concittadini, puoi migliorare la qualità della vita di un territorio.
È questo che abbiamo sempre fatto da quando è nato il MoVimento ed è in questo che abbiamo sempre creduto. Ma come possiamo fare a coinvolgere ancor più persone sui territori, a riattivare molti meetup che si sono fermati, a stimolare con delle iniziative il miglioramento delle condizioni di un’area che magari è particolarmente inquinata, di un’altra zona del Paese che versa in stato d’abbandono, in tante zone dove ci sono parchi pubblici chiusi, i parchi pubblici da ripulire, tanti corsi d’acqua che andrebbero bonificati, ripuliti?
Come possiamo fare? Secondo me la chiave è nell’organizzazione. Un’organizzazione che non sia fatta di decisori del MoVimento 5 Stelle, ma di facilitatori come vi ho detto. Oggi nel Movimento 5 Stelle tante persone si occupano di alcuni temi, tanti si occupano di ambiente, tanti occupano di infrastrutture, tanti si occupano di difesa, tanti si occupano di innovazione, di lavoro e di imprese. Ma chi è che coordina a livello nazionale le azioni di tutti coloro che si occupano di questi temi? Non ci sono persone dedicate a questo ruolo. E così c’è un sindaco, c’è un ministro del MoVimento 5 Stelle, c’è un consigliere comunale, c’è un parlamentare, c’è un europarlamentare che si occupa dello stesso tema, ma tutte queste figure non si coordinano tra di loro. Con la nascita di un’organizzazione nazionale finalmente mettiamo mano a questo problema e renderemo più efficace il MoVimento sui territori. Il ruolo che saranno chiamati a svolgere i facilitatori del MoVimento sarà occuparsi di temi specifici in un nuovo gruppo nazionale del MoVimento che si chiamerà: ‘Team del Futuro’.
Sarà composto da 12 persone e si occuperà di progettare, organizzare il futuro del MoVimento 5 Stelle nei prossimi 10 e 20 anni.
Se ci pensate il Movimento 5 Stelle sarà al Governo per i prossimi quattro anni. Poi spero che possa essere al Governo più tempo possibile. Saremo al Governo di 50 comuni nei prossimi 5-6 anni, 7 anni. Saremo in 19 regioni su 20 nei prossimi anni con i nostri consiglieri regionali. Saremo all’Europarlamento per i prossimi 5. Ma il nostro progetto di Paese è a venti anni. È riuscire a spegnere le centrali a carbone nel 2025, è rendere l’Italia dal punto di vista dell’efficienza energetica e delle rinnovabili 100% rinnovabile nei prossimi 30 anni. Perché vi dico tutto questo? Perché abbiamo bisogno della visione di futuro, abbiamo bisogno di gente che si dedichi solo al futuro del MoVimento. Al di là del fatto che in questo momento storico hai 2,9,10, 20 ministri. Al di là del fatto che in questo momento storico governi un comune o sei all’opposizione.
Il Team del Futuro sarà composto da 12 persone che si occuperanno di:
– Ambiente ed Energia
– Economia
– Giustizia e affari istituzionali
– Imprese
– Agricoltura
– Lavoro e famiglia
– Sanità
– Innovazione (startup, digitale e telecomunicazioni)
– Istruzione, ricerca e cultura
– Sicurezza (Difesa e Interni)
– Trasporti e infrastrutture
– Esteri e Unione Europea
Chi vorrà ambire a questi ruoli dovrà essere votato dagli scritti su Rousseau. Ma per presentarsi non basta essere solo una persona competente: quello è un requisito necessario, ma non sufficiente. Chi potrà ambire a questi ruoli dovrà avere titoli o esperienza per il tema per cui si propone. Ma poi dovrà presentare un progetto. Un progetto in cui si dice come intende coinvolgere il MoVimento durante il suo mandato su questi temi. Come intende far crescere il MoVimento sui territori con questi temi. Come intende coordinare a livello nazionale le azioni di tutti i nostri eletti, ma soprattutto dei nostri attivisti, su un singolo tema: dall’ambiente, all’innovazione, alla scuola.
E poi, oltre al progetto, oltre alle competenze, dovrà avere un team alle spalle. Un team che dovrà essere composto in parte da portavoce e in parte da esperti. Cinque esperti della materia, che si siano occupati di questa materia e l’abbiano portata avanti negli anni, nella loro carriera, nella loro professione e 3 portavoce: uno regionale, uno nazionale o europeo e uno comunale che possano sostenerlo. E c’è un motivo per cui noi chiediamo che il facilitatore che si propone per essere eletto debba avere un team alle spalle: perché abbiamo bisogno di gente che faccia squadra e non di gente che si isoli, non di gente che faccia il solista. Il Team del Futuro è la nostra grande occasione di rimettere in ordine una serie di azioni che il MoVimento può portare avanti su tanti temi per i cittadini, di poter evolvere alcune convinzioni che abbiamo grazie al supporto di nuove tecnologie: la blockchain e l’intelligenza artificiale. Quando è nato il MoVimento, 10 anni fa, non esistevano. Oggi hanno cambiato tutto e stanno cambiando tutto. Ognuno di questi ruoli sarà contendibile e quindi i nostri iscritti saranno chiamati a valutare il progetto, la persona, il team che ha alle spalle. Se non hai un progetto, se non sei competente in materia e non hai un team alle spalle non vieni messo neanche in votazione.
C’è un altro tema molto importante che è il Recall. Ognuno di coloro che verrà eletto come facilitatore per l’ambiente, l’economia, la giustizia, l’agricoltura e per tutti gli altri temi di questi 12 sarà sottoposto al Recall a metà mandato. Il mandato di un facilitatore del Team del Futuro durerà quanto quello del capo politico. Quindi chi verrà eletto a questa tornata sarà colui che poi durerà in carica per i prossimi 3 anni, ad 1 anno e mezzo sarà sottoposto a un Recall per vedere se ha portato a casa o sta portando a casa quei risultati che ha messo nel suo progetto, gli obiettivi che ha messo nel suo progetto, se sta lavorando in team, se sta coordinando le parti del MoVimento, se sta rendendo il MoVimento più efficace e più efficiente per risolvere i problemi degli italiani.
Chi potrà ambire a questi ruoli?
Se sei un portavoce non puoi avere ruoli di Governo o doppi ruoli. Penso ad un presidente di commissione in Parlamento, perché serve tempo: bisogna dedicarsi molto al MoVimento in questo ruolo e allo stesso tempo non devi essere necessariamente un portavoce, puoi essere anche una persona iscritta al MoVimento che però si è distinta per attivismo e partecipazione. Per comprovata esperienza nell’attivismo e nella partecipazione. In questo progetto il Team del Futuro di 12 persone verrà affiancato anche da alcuni ruoli organizzativi, comunicazione, personale, formazione, area legale, enti locali e Open candidature. Questi ruoli qui sono ruoli che affideremo a persone che hanno un’alta professionalità. Sono persone che potranno proporsi e a cui come capo politico affiderò le deleghe e poi saranno ovviamente votati dagli iscritti come conferma. Qui noi abbiamo bisogno di professionisti che si dedichino da questo punto di vista o a organizzare meglio il MoVimento o a riorganizzarlo da capo su alcuni grandi temi.
Con questa nuova organizzazione del MoVimento vi propongo un nuovo modello di azione su tutto il territorio nazionale. Tanta gente ci cerca, tante persone hanno bisogno di aiuto, ed è arrivato il momento di coordinarci. Non possiamo più trovarci in situazioni in cui la mano destra non sa più che cosa fa quella sinistra perché siamo tutti impegnati nell’azione di Governo, nell’azione in consiglio regionale, in consiglio comunale, a fare i sindaci, abbiamo un grande patrimonio da esprimere e abbiamo tante nuove persone da avvicinare.
Con Team del Futuro andremo nella direzione di Italia 5 Stelle che si terrà ad ottobre dove lì potremo presentare tutti insieme come MoVimento, e dopo un’ampia discussione sul territorio a livello nazionale, una nuova carta del futuro del MoVimento. Una carta del futuro che ci consentirà di fissare i nuovi obiettivi da qui a 20 anni per l’Italia e poi una parte di questi obiettivi saranno affidati ai ministri del MoVimento 5 Stelle, un’altra parte ai sindaci, un’altra parte ai consiglieri comunali, un’altra parte ai consiglieri regionali, agli europarlamentari, ai municipali, ai gruppi locali, perché tutti insieme possiamo concorrere a realizzare questi obiettivi. Non bisogna avere necessariamente un ruolo o una carica per cambiare questo Paese: ci abbiamo sempre creduto e ce la faremo.