“Tra 20 anni moriranno tutti di tumore” queste le dichiarazioni rese dal pentito Carmine Schiavone il 7 ottobre 1997…
Con queste parole è iniziato l’intervento in aula della nostra portavoce Patrizia Manzo in merito all’interrogazione sul Registro Tumori, depositata dal gruppo MoVimento 5 Stelle nel maggio 2014 (sono passati 6 mesi prima che la giunta si decidesse a discuterne).
Queste macabre deposizioni, che il collaboratore di giustizia Schiavone rese alla Commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti nel 1997, furono secretate condannando di fatto a morte migliaia di partenopei, e probabilmente non solo, dato che anche il Molise è annoverato tra le terre in cui la camorra ha potuto agire indisturbata deturpando il nostro sottosuolo ed esponendo tutti noi a dei rischi incalcolabili.
In Molise sono numerose le inchieste giudiziarie negli ultimi anni che hanno fatto venir fuori la realtà, ovvero, una Regione sempre più martoriata, pensiamo alla operazioni “Mosca” nel 2004 poi la “Open gates” nel 2010 che hanno portato a condanne per fatti accertati di sversamenti e interramenti di sostanze altamente tossiche. Tra i condannati il campano Moscardino, gestiva trasportava e riceveva ingenti quantitativi di rifiuti speciali pericolosi, smaltiti poi illecitamente mediante interramento; questo accadeva a ridosso del litorale molisano ma anche a Vinchiaturo e con tutta probabilità anche nella Masseria Lucenteforte di Venafro e tanti altri siti.
Descritto questo macabro quadro di partenza, in Consiglio abbiamo ribadito che, ad oggi in Molise non esiste ancora un registro operativo e conoscitivo sui dati delle patologie ed i cittadini sono ormai stufi di sentirsi dire: “il registro tumori è quasi in attivazione”. Il Registro permetterebbe di mettere in relazione l’impennata di patologie in determinate zone con l’esposizione ai c.d. fattori di rischio, ad esempio la presenza di discariche illecite o lo smaltimento illegale di rifiuti tossici, passaggio fondamentale per definire politiche di prevenzione e bonifica. Il registro tumori è inoltre l’unico strumento ufficiale riconosciuto dai tribunali per mettere in relazione questi due fattori, ovvero, impennata dei casi e presenza di rifiuti tossici.
Ad oggi sono state fatte due nomine e impiegati 18 dipendenti, ma a che punto è la diffusione dei primi dati? E soprattutto come mai i 10 anni di osservazione sulla mortalità del distretto di Termoli e Larino non vengono elaborati e diffusi?
La risposta del Presidente Frattura è stata: “non sono in condizioni di dare riscontro immediato”, in altre parole, non ne so nulla. Ora ci chiediamo come può pensare un Presidente di non avere idea su un tema così importante, soprattutto dopo che ingenti e sproporzionate risorse sono state investite. Questa è l’ennesima dimostrazione che questa classe dirigente è assolutamente inadeguata e che le promesse fatte in campagna elettorale sono rimaste ben riposte nei cassetti per lasciare spazio ad altri tipi di attività.
Aspettiamo con ansia le ulteriori delucidazioni, intanto vi lasciamo questo video dell’intervento in aula della nostra portavoce in cui l’imbarazzo del Presidente “fan delle biomasse” è evidente.