Crediamo fermamente che il Molise non sia destinato a fare la conta dei tremila residenti in meno all’anno, né delle attività produttive che chiudono. Siamo piuttosto convinti che, grazie alle buone idee, si possa ribaltare questo pessimo trend. Per questo, ragionando sulle tendenze che stanno trasformando l’economia globale, abbiamo depositato una proposta di legge che ci auguriamo venga presa seriamente in considerazione dall’intera classe politica molisana.
Istituire un ‘Distretto dell’Internet of Things’, dedicato alla transizione digitale, può davvero convogliare i finanziamenti statali ed europei ed attrarre investimenti privati, facendo del Molise un laboratorio dell’industria 4.0.
Se, infatti, ci sono un po’ ovunque settori produttivi in crisi strutturale, è altrettanto vero che da ogni crisi emergono delle nuove opportunità. Ma bisogna saperle cogliere. Guardando ai dati, il mondo interconnesso sta favorendo la nascita e la crescita esponenziale di nuove realtà, che ruotano intorno al nuovo modello di ‘fabbrica intelligente’.
Ecco come si potrebbe realizzare in Molise la nostra proposta sulla transizione digitale
Per incidere sull’economia reale, però, le sole intuizioni non bastano. È assolutamente necessario fare rete, creare filiere che partano dalla genesi di idee innovative e raggiungano il traguardo della loro realizzazione. Nella proposta di legge, infatti, abbiamo individuato un primo step nel coinvolgimento di istituti secondari e università, al fine di sottoscrivere protocolli d’intesa nei settori didattici dell’elettronica, delle telecomunicazioni, del digitale. La formazione è uno step importante, che troppo spesso viene sottovalutato: solo istituendo dei corsi di studio professionalizzanti, corsi di laurea e di alta specializzazione si può garantire un costante afflusso di idee e know-how.
A stretto contatto col mondo della formazione, ci dev’essere un interlocutore di stampo imprenditoriale, per far sì che quelle idee non restino su carta. Per questo proponiamo di istituire il primo distretto tecnologico del Molise, rilanciando i distretti industriali già esistenti: Termoli per sfruttare le opportunità della Zona economica speciale e creare l’indotto tecnologico legato alla Gigafactory, Campobasso-Bojano dove far nascere l’innovation hub per imprese e start up innovative e Isernia dove immaginare una stretta collaborazione con la facoltà di Informatica per lo sviluppo di nuovi software.
Ecco con quali fondi si potrebbe rendere realtà la nostra iniziativa
Sfruttando al meglio le tante linee di finanziamento attive, da quelle europee a quelle nazionali, ma anche aggiungendo incentivi regionali, si può agevolare l’insediamento nei nostri distretti di start-up innovative. Concedendo locali a canone agevolato e contributi per l’avviamento ma soprattutto cofinanziando con un fondo regionale la misura nazionale del credito d’imposta per la transizione 4.0.
La sinergia tra istituti di formazione e mondo industriale, con la Regione nei panni di primo investitore nell’industria intelligente, può favorire l’incontro tra domanda e offerta, intercettando le nuove richieste del mercato e delineando le migliori strategie per il prossimo futuro. La Regione Molise deve, in sostanza, trasformarsi in un grande laboratorio dell’innovazione, promuovendo la nascita di nuove imprese. I riflessi di questa grande scommessa si possono bene immaginare: una ricaduta sul turismo, un’inversione di tendenza dei tassi di crescita demografica, un ritorno ai piccoli borghi. Sono tutti obiettivi possibili.
Sviluppo economico e lavoro: questi i nostri punti cardine per il futuro
I dettagli del progetto sono stati già sottoposti all’attenzione del Consiglio con una proposta di legge. Per il M5S l’iniziativa rappresenta un punto cardine da realizzare a partire dal prossimo governo regionale. Sviluppo economico e lavoro dovranno camminare di pari passo, solo così potremmo invertire rotta e dare un futuro ai nostri giovani.