Per Napolitano il problema non è la mafia in Campidoglio ma il MoVimento 5 Stelle in Parlamento, sentite le intercettazioni dell’ indagine giudiziaria “MafiaCapitale” pare che in questo sia in piena sintonia con Buzzi e Carminati che dall’affermazione elettorale del MoVimento 5 Stelle alle politiche del febbraio 2013, l’hanno inquadrato come nemico da abbattere in quanto non possibile loro “socio” in affari .
Dalle stesse indagini è fuoriuscito un sistema criminoso volto a fare affari illeciti sfruttando la disperazione di chi, costretto a fuggire dalla propria nazione, approda in Europa con il sogno di poter vivere lontano dalle atrocità del proprio paese.
Il mar Mediterraneo fa da confine tra due mondi, l’uno polveriera, l’altro speranza, speranza che svanisce quando la disperazione approda “nel mondo di mezzo” descritto dal mafioso Carminati.
La triste verità italiana è che dove c’è disperazione e soldi pubblici c’è mafia e corruzione, dove c’è mafia e corruzione c’è una politica corrotta.
In Molise viviamo con l’idea di una terra immune da queste problematiche, idea smentita dalle su dette intercettazioni che hanno fatto emergere l’interesse illecito della mafia romana rispetto il progetto di creare una struttura sul modello C.A.R.A. (Centro Accoglienza di Richiedenti Asilo) a San Giuliano di Puglia, spesso strutture paragonabili a lager.
Il MoVimento 5 stelle aveva già provveduto, mediante formale interrogazione al Ministro per l’Integrazione e al Ministro dell’Interno, a chiedere quale fosse lo “status giuridico del centro” sottolineando che si parlava di un centro HUB con una non chiara destinazione (CDA – centro di accoglienza, CARA – centro accoglienza per richiedenti asilo oppure CIE – centro di identificazione ed espulsione) contemplata dalla normativa. Inoltre ha sintetizzato in 7 punti le azioni da intraprendere per fermare gli sbarchi e impedire infiltrazioni mafiose, non tralasciando le urgenze degli italiani, troppo spesso dimenticate, e dei rifugiati costretti a fuggire dalle loro terre di origine per arrivare in un Paese oramai soffocato da una classe politica impegnata a perseguire altri interessi.
Mai più tragedie nel Mediterraneo, mai più tensioni sociali.
Ecco le nostre proposte:
1. Superamento della cosiddetta Convenzione di Dublino;
2. Iniziative nei confronti dei Paesi di origine e di transito;
3. Istituzione di quote massime di migranti per Paese;
4. Istituzione di punti di richiesta d’asilo, finanziati dall’Unione Europea;
5. Revisione di tutti i bandi interministeriali destinati alla prima accoglienza;
6. Trasferimento, a Lampedusa degli uffici dell’Agenzia Frontex;
7. Concessione di beni e servizi per le famiglie italiane in difficoltà per evitare tensioni tra italiani e migranti.
Dall’inizio del 2014 sono arrivati sulle nostre coste oltre 110mila persone e, stando ai dati delle Nazioni Unite, nel canale di Sicilia sono morte quasi duemila persone, a costo di sembrare duri, vorremmo fare ulteriori due osservazioni: innanzitutto sul fatto che spesso quelle guerre da cui si fugge sono finanziate e alimentate, quando non direttamente condotte, con l’ausilio italiano (si pensi alla Libia o al finanziamento dei terroristi, chiamati con il termine artificiale di ribelli, in Siria). In secondo luogo, il paradosso per cui le guerre alle quali partecipiamo sono spesso giustificate – in violazione dell’articolo 11 della nostra Costituzione – proprio con la cosiddetta difesa dei diritti umani.
Rispetto al problema dell’immigrazione, l’unico interrogativo che la politica dovrebbe porsi è: l’Italia è in grado di assicurare i diritti agli immigrati?
Evidentemente no, vista la situazione di emergenza continua e gli scandali che nel tempo tristemente si susseguono!
Constatazione che trova una giustificazione giuridica nella recente sentenza del 4 novembre 2014. La Grande Chambre della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha bloccato il trasferimento in Italia di una famiglia afgana – padre, madre e sei figli minori – richiedente protezione internazionale. La Corte prende, tuttavia, atto del fatto che il sistema di protezione internazionale italiano e, in particolare, il sistema di accoglienza dei richiedenti protezione in Italia sia assolutamente variegato ed insufficiente rispetto alle reali esigenze di protezione ed accoglienza dei richiedenti asilo in arrivo in Italia.
Alla luce di tutto quanto descritto, il MoVimento 5 Stelle Molise ha depositato in Consiglio regionale una interrogazione che necessita di una risposta politica, precisa e puntuale. Avendo come primo obiettivo quello di coinvolgere i cittadini in una scelta delicata e complessa, dalla quale sono già emerse possibili infiltrazioni mafiose, auspica che si promuova un dibattito che faccia piena luce sulla questione. Diverse le domande riportate nell’interrogazione ma tutte atte a verificare la reale capacità di accoglienza della regione Molise rispetto al numero di immigrati previsti, le casse su cui graveranno i costi, gli interventi previsti, il bando di gara per l’assegnazione e soprattutto la garanzia del rispetto dei diritti dell’uomo.
1 commento
Pingback: Interrogazione Hub San Giuliano | Ultime Notizie Movimento Cinque Stelle M5S News