Appena un mese fa scrivevamo che ad Isernia il carrozzone (castaiolo) andava avanti da sé.
Pare abbia portato sfortuna perché il carrozzone si è sfasciato miseramente, implodendo in mille pezzi e schiacciando, sotto la sua nauseabonda massa di carcasse in putrefazione, la delicatissima DEMOCRAZIA, che già di suo godeva di pessima salute.
Cosa è successo?
Dalle urne esce un sindaco di sinistra e un consiglio a maggioranza di destra.
Dopo notti insonni, sedute spiritiche (forse per evocare lo spirito del berlusca) ed estenuanti maratone “bunga-bunghesche”, i partiti di destra hanno partorito la geniale idea secondo la quale, dimissionando la maggioranza dei “propri” consiglieri, si poteva mandare a carte e quarantotto la costituenda amministrazione.
Detto fatto. Parte l’ordine. Molti ubbidiscono. Alcuni, invece, sono un po’ recalcitranti: il profumo della poltrona li aveva già inebriati al punto tale da renderli quasi sordi agli ordini dei capibastone.
Parte così la minaccia di scomunica: o ti dimetti o ti cacciamo dal partito!
Fatto sta che con le buone e/o le cattive si riesce a far dimettere 17 (forse 18) consiglieri.
La prima seduta del consiglio viene così sospesa sul nascere per mancanza numero legale.
Tutti a casa, pare che ora si aspetti la nomina di un commissario e poi alle urne (a primavera? con le regionali? con le politiche?). A meno che non ci siano altri colpi di scena (e magari ci diranno che era solo “burlesque”).
I commenti su questa faccenda si sprecano, ma non abbiamo mai sentito uno che ricordasse la vera unica stuprata: la democrazia (cominciamo a sentirci ridicoli a pronunciare questa parola in questo paese, brutto segno).
Ci chiediamo (e vi chiediamo): un tizio legittimamente si candida, chiede i voti alle persone, la gente lo vota, lo manda in consiglio, gli dà, cioè, il mandato per andare ad amministrare una comunità. L’incarico più alto e più nobile riconosciuto e celebrato fin dai tempi di Platone e Aristotele. Un mandato che ti fa “sacerdote” della Politica, quell’arte nobile che puoi affrontare col metodo dialettico di Platone o col metodo sillogistico di Aristotele, che puoi affrontare con la forza della ragione e della conoscenza, ma anche con quella della passione. Ebbene si dà un calcio a tutto questo, per cosa? Per un ordine di un partito?
Ma cosa c’è veramente in questi “ordini” di così tanto più potente rispetto al mandato che hai avuto per amministrare? Cosa c’è di tanto potente da indurre a tradire coloro i quali ti hanno accordato fiducia ed a cancellare la tua dignità (sempre che tu ne abbia avuta mai una)?
Non sappiamo darci una risposta. Possiamo solo dire che organizzazioni capaci di emanare ordini così potenti sapevamo essere solo le cosche mafiose!
Intanto al primo consiglio comunale più breve della storia (ci hanno messo molto più tempo i vigili per mettersi in alta uniforme) si sprecavano applausi e salamelecchi a lingua sbrodolante degli astanti. Si applaudiva di tutto, i consiglieri di sinistra, quelli di destra “disobbedienti”, quelli assenti per “giustificati motivi”, il consigliere anziano, quello così così, i vigili, i giornalisti, il vicino di banco. Se fosse passata una pantegana avrebbero applaudito pure lei.
Aveva ragione Montanelli: “La servitù, in molti casi, non è una violenza dei padroni, ma una tentazione dei servi”.
E in tutto questo squallore anche le amebe sembrano giganti!
E così capita che un Bucci, trasformato da eroe (consigliere di destra ma disobbediente), riempito di applausi dai fans di De Vivo, può impunemente dire: “Sono stato eletto dal popolo e ne rispetto la volontà” e subito dopo ci fa sapere che lui è “uomo di Patriciello” e spiega, “quando il mio segretario mi chiederà di farmi da parte, solo allora lo farò”. E così, di fronte alla magnificenza di sua eccellenza, sua eminenza, sua illuminanza, sua immensità il segretario…. “la volontà del popolo” va a farsi benedire.
Però vogliamo concludere con un pensiero gioioso.
Ringraziamo di cuore tutti gli inquilini del carrozzone per la formidabile campagna pubblicitaria che stanno facendo al MoVimento 5 Stelle. Una campagna veramente a costo zero.
Intanto ci si chiede se le dimissioni siano valide o meno. Se possono subentrare i primi non eletti. Se lo chiede De Vivo, che lo ha chiesto al prefetto, che lo ha chiesto al Ministero.
Siamo in attesa di capire il Ministero …. a chi lo chiederà!
1 commento
Mi garba Troppo…veramente assai..il posto qui sotto,oltrechè quello di Carmine.
Spulciando la rete ho trovato questo commento a dir poco esilarante..essenziale e incisivo.
L’ha scritto e linkato un mio amico di Fbk Alessandro proprietario di Pulp.
Recita così:
“A Isernia hanno fatto come quando iucavam sott a la cas’ ‘u’ pallon e’ u mie’ e n’zi ioca chiu’ ”
Micidiale ..chiaro semplice e INCISIVO.