È stata discussa oggi in IV Commissione la proposta di legge n.23/2013 in materia di Albergo Diffuso con un confronto lungo e costruttivo che ha suggerito di rinviare a ulteriori audizioni al fine di coinvolgere, su una normativa così delicata, anche gli operatori che da tempo e con vero spirito imprenditoriale hanno creduto in questa nuova forma di ospitalità legata al Made in Italy.
Il dibattito è stato particolarmente acceso sulla definizione di questo nuovo modello di ospitalità diffusa. La proposta prevede, tra le varie forme, un albergo diffuso della terza età. Definire “Albergo Diffuso” un borgo ristrutturato per offrire assistenza parasanitaria, indicandolo come una struttura per anziani non autosufficienti, potrebbe rappresentare uno stravolgimento del concetto di albergo diffuso nonché generare confusione con il modello diffuso e condiviso tra tutte le altre Regioni d’Italia. Non sottovalutiamo la possibilità di prevedere una nuova forma di ospitalità diffusa per gruppi “Terza età” all’insegna del relax, del benessere e della socialità ma, abbandonando il carattere di urgenza con il quale questa legge è stata proposta, auspichiamo a un maggior coinvolgimento degli operatori della forma di ospitalità diffusa “Albergo Diffuso”.